sabato 29 aprile 2017

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ALBANO CARRISI IN CONCERTO A MILANO.

UN REGALO PER I LETTORI DI STARE SUL PEZZO

UN ASSEGGIO DELLA BRAVURA E PROFESSIONALITA' DELL'ARTISTA.

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venerdì 28 aprile 2017

I CIVICI CORSI DI JAZZ ED I SUOI GIOVANI MUSICISTI A MILANO - IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA MUSICALE "BREAK IN JAZZ" A MILANO -


Riparte il 2 maggio al teatro Burri la XXI edizione della rassegna musicale “Break in jazz”

I nuovi volti del jazz che nascono dall’eccellenza didattica si esibiranno al Parco Sempione fino al 2 giugno dalle 13 alle 14 con concerti gratuiti.
Break in Jazz
Milano, 28 aprile 2017 – Promossa dal Comune di Milano e dall’Associazione Culturale Musica Oggi, “Break in jazz” è diventata negli anni (la prossima edizione è la ventunesima) una delle manifestazioni che caratterizzano il paesaggio sonoro della città, coinvolgendo migliaia di cittadini che, all’ora dell’intervallo per il pranzo, affollano il palco sul quale si esibiscono gli studenti dei Civici Corsi di jazz guidati dai loro docenti. Sono giovani musicisti di talento che provengono dai Civici Corsi di jazz, diretti da Musica Oggi (che li ha fondati nel 1987) e parte integrante della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”, pareggiata ai Conservatori.
Per la nuova edizione, presentata oggi a Palazzo Marino, “Break in jazz” si trasferisce da piazza Mercanti al Teatro Burri di Parco Sempione, vicino alla Triennale, trovando così un altro spazio all’aperto di grande suggestione. La qualità dell’ascolto è garantita da un competente staff tecnico e assicurata anche la puntualità negli orari dei concerti, oltre alla disponibilità di musicisti e pubblico, sperimentata nel corso degli anni, di suonare e ascoltare anche in condizioni meteorologiche avverse.

Nel programma, i 150 studenti della prestigiosa scuola milanese e i loro insegnanti, presenti in modo attivo ai concerti, spazieranno dal Ragtime al jazz di oggi, contribuendo anche alla divulgazione di un genere musicale colto e molto apprezzato dal pubblico. Inoltre, in tutti i repertori di questa edizione ci sarà la presenza di almeno un brano scritto da autori jazz italiani, segno non solo di attenzione per la grande tradizione jazzistica del nostro paese, che attraversa cento anni di storia, ma anche della necessità di formare i giovani nella consapevolezza del valore dei musicisti italiani.

Altra novità sarà la presenza, dalle 14 alle 14:15, degli ultimi tre lunedì della rassegna, dei tre gruppi selezionati nel talent radiofonico promosso da “Jazz Wave - Like Radio Music and Passion”.
Programma Break in jazz 2017
martedì 2 maggio
CORO DEI CIVICI CORSI di jazz diretto da Giorgio Ubaldi

mercoledì 3 maggio
jazz REPERTORY 1 a cura di Marco Vaggi

venerdì 5 maggio
La musica di Claudio Fasoli a cura di Claudio Fasoli

lunedì 8 maggio
SWING BAND diretta da Paolo Tomelleri

mercoledì 10 maggio
CONTEMPORARY jazz – POLYjazz a cura di Enrico Intra, Marco Visconti Prasca e Gianluca Barbaro

venerdì 12 maggio
MODERN MAINSTREAM a cura di Mario Rusca

lunedì 15 maggio 
jazz IN VOICES 1 a cura di Laura Fedele (dalle 14 alle 14.15 gruppo selezionato dal talent radiofonico di jazz Wave)

mercoledì 17 maggio
STRING SOUND a cura di Mino Fabiano e Giovanni Monteforte

venerdì 19 maggio 
DAL RAGTIME AGLI ANNI TRENTA a cura di Paolo Peruffo e Paolo Tomelleri

lunedì 22 maggio 
WORKSHOP ENSEMBLE diretto da Luca Missiti
(dalle 14 alle 14.15 gruppo selezionato dal talent radiofonico di jazz Wave)

mercoledì 24 maggio 
 jazz REPERTORY 2 a cura di Lucio Terzano

venerdì 26 maggio 
TIME PERCUSSION diretto da Tony Arco

lunedì 29 maggio 
Il mondo musicale di Franco Cerri a cura di Franco Cerri
(dalle 14 alle 14.15 gruppo selezionato dal talent radiofonico di jazz Wave)

mercoledì 31 maggio
jazz IN VOICES 1 a cura di Luigina Bertuzzi

venerdì 2 giugno 
CIVICA jazz BAND diretta da Enrico Intra, con Emilio Soana, Giulio Visibelli, Marco Vaggi, Tony Arco

mercoledì 26 aprile 2017

"IL SORPASSO" DI DINO RISI AL TEATRO MANZONI DI MILANO -






Dal 4 al 21 Maggio 2017


      
in coproduzione con ABC Produzioni, Teatro  Arte e Marche Teatro
present


Giuseppe Zeno
           IL  SORPASSO
                                                              con Luca Di Giovanni
                                         e la partecipazione di Cristiana Vaccaro


                                     Per la prima volta a teatro

                              La trasposizione di uno dei capolavori della commedia italiana
                                                    il celebre film di Dino Risi si fa pièce

                dal soggetto cinematografico di Dino Risi, Ettore Scola e Ruggero Maccari,
         l’adattamento teatrale di Micaela Miano per la regia di Guglielmo Ferro


            Il Sorpasso di Dino Risi è uno dei grandi capolavori della commedia italiana.
A più di cinquant’anni dall’uscita del film, per la prima volta la celebre sceneggiatura – scritta dallo stesso Risi insieme con Ettore Scola e Ruggero Maccari –, approda a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano.
Nei panni di Bruno (magistralmente interpretato sul grande schermo da Vittorio Gassman) l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo contraltare, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. La pièce vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie “Un medico in Famiglia 10” che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto.  Fanno parte del cast Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Marial Bajma Riva.
Manifesto dell’Italia del ‘boom’ economico, Il Sorpasso è, al tempo stesso, un grande road movie psicologico, il che lo rende un testo senza tempo. Spogliato della connotazione storico-sociale, il film è costruito su una drammaturgia destrutturata, scatola aperta ideale per una riscrittura teatrale focalizzata sui personaggi. In questa dinamica la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti, e il loro incontro/scontro come puro conflitto caratteriale e psicologico.
Tra Bruno e Roberto si stabilisce sin dalle prime scene un giocoforza di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro sarà un viaggio jarmuschano all’interno delle bolle conflittuali che ognuno ha provato a cancellare a nascondere, allontanandosene fisicamente il più possibile e che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere.
Le musiche originali sono di Massimiliano Pace, le scenografie di Alessandro Chiti, i costumi di Françoise Raybaud.  Produzione Bananas srl con ABC Produzioni, Teatro  Arte e Marche Teatro. Distribuzione Bananas srl.


Visualizzazione di D4S_6987 Il SORPASSO_stampa.jpg

TEATRO DELFINO DI MILANO - "NE HO MANGIATA TROPPA" DAL 4 AL 7 MAGGIO -




NE HO MANGIATA TROPPA


Dal 4 al 7 maggio | Teatro Delfino


ore 21.00 – domenica ore 16.00


Scritto e diretto da UMBERTO SIMONETTA e LUCA SANDRI
Canzoni originali di GIORGIO GABER
Con LUCA SANDRI


Dal 4 al 7 maggio andrà in scena sul palco del Delfino l’esilarante “Ne ho mangiata troppa”, un monologo comico scritto dall’attore Luca Sandri - costante collaboratore del teatro - e Umberto Simonetta che, con il valore aggiunto delle canzoni appositamente scritte da Giorgio Gaber, hanno confezionato uno spettacolo divertente ed emozionante.


Persuaso di essere vittima di un’infinita serie di ingiustizie le cui responsabilità ricadono, a suo giudizio, su una società faziosa e spietata, l’impiegato Fabio Angeletti, che aspira a ruoli di prestigio culturali, nella spasmodica attesa di una telefonata che arriverà (o non arriverà), programma furenti vendette, appaganti rivincite, definitive autopunizioni. Nel dialogo che Fabio Angeletti ha con se stesso, irrompono via via molti altri imprevedibili interlocutori, reali e immaginari e, allargandosi, la conversazione si fa piuttosto animata.


Luca Sandri e Umberto Simonetta propongono allo spettatore una fitta sequenza di emozioni: comicità e disperazione, rabbia e ironia, umorismo e angoscia si fondono in uno spettacolo di forte teatralità.
Il geniale estro di Giorgio Gaber contribuisce a rendere questo spettacolo un appuntamento davvero imperdibile.


Teatro Delfino, Piazza Piero Carnelli


Per info e prenotazioni: tel. 333 5730340 | mail info@teatrodelfino.it
Intero: 15,00€ | Ridotto*: 12,00€ | Convenzioni e cittadini quartiere: 10,00€

*Ridotti: over 60/Under 25/Studenti non convenzionati

"THE REAL" - IL TALK SHOW DI TV8 - FILIPPA LAGERBACK HA CONVINTO -




Il talk show trasmesso da TV8 "" The Real" diretto da Riccadonna è giunto al termine.

Le conduttrici si sono abilmente alternate, creando un ascolto piacevole e senza manifestare protagonismi evidenti.
Filippa Lagerback, Daniela Collu, Marisa Passera, Ambra Romani e Barbara Tabita sono riuscite a rendere piacevole un contenitore di 120 minuti, intrattenendo dal lunedì al venerdì ignari professionisti dello "zapping".
Per caso, lo zapping, ci ha portati a seguire una delle ultime puntate ed apprezzarne il contenuto.



Paola Marella, maestra dell'arredamento, ha enunciato i 10 oggetti di design, circolati almeno una volta nelle famiglie Italiane. La lampada "Flos" è stata spodestata nella classifica, dalla mitica caffettiera "Bialetti" piazzatasi al primo posto.



Mauro Coruzzi, lasciata a casa la "vecchia Platinette", si è raccontato ricordando la sua adolescenza, dove due coppie di uomini e donne rispettivamente fidanzati, avevano contemporaneamente una "liason" clandestina.
In sostanza Mauro frequentava la ragazza e contemporaneamente aveva una relazione con il ragazzo fidanzato con l'altra ragazza.
Insomma, fin da adolescente, Mauro si  è distinto.
La ragazza che frequentava è rimasta incinta, e di comune accordo, hanno deciso di sospendere la gravidanza. Oggi, il figlio mai nato, della coppia di giovani,  avrebbe 42 anni.
Mauro, non ha tralasciato di specificare, che non sarebbe stato un buon padre, e non sarebbe di sicuro stato un buon esempio per il figlio.
Filippa Lagerback ha ribattuto un concetto condiviso da molti: "chi potrebbe giurare che Mauro non potesse  essere un buon padre?"
Il dubbio è legittimo.
Sicuramente per i moltissimi fans che apprezzano da anni, non solo l'arte oratoria, ma la cultura profusa, e la costante sincerità, con cui Mauro si racconta, senza tralasciare scheletri e verità scomode, qualche dubbio lo ha.

"The Real" convince!
Auspichiamo una nuova edizione, preceduta da un'adeguata pubblicità preparatoria.
Filippa, durante una delle ultime puntate, ci ha particolarmente colpito.
La donna nordica, si è emozionata ed ha trasmesso via cavo le sue emozioni, parlando dell'amata nonna. Una figura determinante, presente allora, come oggi.
La nonna di Filippa torna a trovarla nei sogni. 

"The Real" nato come contenitore di costume, intrattenimento e società, sfocia nel design, nell'evento quotidiano, quale un appuntamento di lavoro, sconfinando in una chiacchierata tra donne, che tutto fanno tranne che sovrapporsi.
E la linea pulita, poco urlata, induce lo spettatore ad augurarsi che TV8 abbia in serbo una nuova realizzazione di altrettante puntate.
Perchè un esperimento televisivo riuscito, non è fatto solo di  grandissimi ascolti, ma anche di selezionati e preziosi ascoltatori.

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DOMANI ALLO SPAZIO ANTEO A MILANO - PROIEZIONE "LA TENEREZZA" DI GIANNI AMELIO - A SEGUIRE LEZIONE DI CINEMA RISERVATA A CHI SI E' PRENOTATO -



Il regista Gianni Amelio vanta al proprio attivo una pellicola più interessante dell'altra, fin dal 1973, con "La città del sole".
A seguire nel 1976 "Bertolucci secondo il cinema" e nel 1978 " La morte al lavoro".


Per cercare di conoscere ed entrare nel mondo di Gianni Amelio, è necessario guardare i suoi film. La naturalezza dello scorrere di una giornata come tante, dove il sottofondo a volte impercepibile da molti, è il sottofondo ricercato da pochi attenti esseri umani: 
 il cinguettio degli uccelli, in una tranquilla mattinata di campagna.
Gianni Amelio narra la vita delle piccole e grandi città, nella "Stella che non c'è, il film sull'Italsider, unico nel suo genere, racconta della fabbrica di Bagnoli, con l'attore Sergio Castellitto.
"Lamerica"  uno sguardo su un' Albania che non esiste più. Uno sguardo sul mondo del regista, attento osservatore delle evoluzioni temporali che attraversano un secolo.
"I critici hanno tanta fretta, devono scrivere il pezzo e non vedono quello che c'è davvero dentro e rimangono sulla superfice" . Questa la dichiarazione con un velo di amarezza riferendosi a: "Il gazzettiere", colui che ha recensito il film di Gianni Amelio "Lamerica" e non ha capito che il film parlava dell'Italia e del colonialismo. Gli italiani degli anni '30/40, trovandosi sulla nave degli Albanesi che arriva a Brindisi credono di trovarsi sulla nave per l'America.




Il regista continua dicendo:

"Ho scoperto che già negli anni 1910 c'è stata una prima nostra invasione a Valona, (protettorato di Valona). La vera invasione avvenne nel 1939 ed è mostrata all'inizio del film di Gianni Amelio. "Come l'Italia ha portato finalmente la civiltà in un paese di pecorari". Pecore, vitelli, vacche, più animali che uomini. Noi Italiani siamo arrivati a portare il "Verbo". Tutto questo è stato denunciato nel film, gli sciacalli arrivano negli anni successivi allo sbarco, ed il personaggio protagonista, la creatura di 80 anni (il diversamente giovane) viene assoldato da due italiani che hanno bisogno di un prestanome Albanese al fine di aprire un' Industria di calzature. Hanno bisogno di un Presidente di nazionalità locale. Lo trovano nelle prigioni, aperte dove i poveri detenuti, non sapendo dove andare, restano in prigione. Senza legami familiari. Uomini di paglia. Una metafora che racconta la storia, nefilm, di un Albanese diversamente giovane, soldato italiano, che durante la guerra Italo/Albanese, diserta.
Dopo 40 anni di galera, pensa che l'Albania sia l'Italia del '45. Fuori dalla prigione, cerca la strada per andare in Sicilia, ed i due Italiani lo abbindolano, facendogli credere  di portarlo in Italia, in Sicilia.
(L'Albania, nelle immagini del film è l'Italia del dopo guerra, nelle facce delle persone, dei bambini, un paese sprovvisto di ristorante, un terreno giusto per i malfattori. Il protagonista del film crederà per tutta la durata del film di essere in Italia, e vedrà volti affamati. Nel film le zone desolate, senza un filo d'erba, sono state rase al suolo, per rabbia contro qualcuno nemmeno identificabile. Politici scappati, che hanno lasciato sola la popolazione.
Uno degli Italiani, crede di emigrare in America. Il film di Gianni D'Amelio doveva essere uno spartiacque. Capito da pochi. 
"Lamerica"  è stato capito in Albania. Gli Albanesi si sono visti allo specchio ed in un primo momento non si sono riconosciuti. Gianni Amelio continua il suo raccondo dicendo:
"E' facile parlare male dell'Albania e degli Albanesi". 
Una dichiarazione d'amore di D'Amelio, verso una terra che bramava un'altra vita in Italia. Nel 1991 in Albania non c'era una strada asfaltata. Durazzo aveva molte strade non asfaltate, per questo motivo, le autostrade italiane, gli albanesi le attraversavano a piedi di traverso e molti di loro sono morti per questo motivo, oltre 120 persone perite.
Non si tratta ne di un documentario, ne di Albanesi che sbarcano, ma gli Italiani che in modo crudele hanno sfruttato copiosamente l'Albania. Gli Albanesi nell'immaginario del regista, nella pellicola "Lamerica", sono gli Italiani che vanno incontro al  paradiso statunitense.

Domani, dopo la visione del filma "La tenerezza" uscito nelle sale italiane dal 24 aprile scorso, il regista dalle 17 in poi, terrà una lezione di cinema gratuita.
Forse ripercorrà la sua filmografia, e ci stupirà nel raccontarci, quello che normalmente l'occhio umano, frettoloso non riesce a percepire.
Di certo, "Registro di Classe",, "Felice chi è diverso", "L'Intrepido" con Antonio Albanese del 2013, 

                       
                                             "L'Intrepido"

"Il primo uomo" del 2011, "La stella che non c'è", "Le chiavi di casa", "Cosi' ridevano",


                         "Il ladro di bambini"

 "Il ladro di bambini", "Porte aperte", "I ragazzi di via panisperna", "Il veliero", "Colpire al cuore", "Il piccolo Archimede", sono pellicole da rispolverare.

Noi domani saremo presenti allo Spazio Anteo a Milano per assistere alla lezione di cinema, perchè l'evento è un regalo prezioso.




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venerdì 21 aprile 2017

"GREASE" FINO AL 30 APRILE AL TEATRO DELLA LUNA DI MILANO -

Con più di 1.500 repliche all’attivo e oltre 1.650.000 spettatori, GREASE, il musical dei record prodotto da Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi, festeggia 20 anni dal debutto e di successi in Italia. Lo spettacolo, che ha dato il via alla musical-mania, trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume è in scena per questa stagione solo a Milano, alTeatro della Luna, con la “Grease-band” che suonerà dal vivo e tante novità. 

Per l’edizione speciale 2017 Compagnia della Rancia è  GUGLIELMO SCILLA, conosciuto sul web anche come Willwoosh, – che, dal successo della rete, ha collezionato importanti esperienze in TV, radio e cinema – ad interpretare il protagonista del musical, il bullo dal cuore tenero leader dei T-Birds.

Oggi, a quasi quarant’anni dal film, sono sempre di più i giovanissimi che si lasciano conquistare dalla “greasemania” a ogni passaggio televisivo del cult con John Travolta e Olivia Newton-John (l’hashtag #grease è rapidamente diventato TT in Italia in occasione dell’ultima messa in onda) e a teatro, dove – in questi 20 anni di successi strabilianti – si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni, ognuna innamorata di GREASE per un motivo differente: la nostalgia del mondo perfetto degli anni Cinquanta, i ricordi legati al film e all’indimenticabile colonna sonora, l’immedesimazione in una storia d’amore senza tempo. 

Con GREASE si evoca un mondo semplice e un’atmosfera, interpretati con gli occhi di oggi, tra ciuffi ribelli modellati con la brillantina, giubbotti di pelle e sbarazzine gonne a ruota; amicizia, tanta musica e una buona dose di divertimento sono solo alcuni degli elementi di questo successo. 

GREASE, con la sua colonna sonora elettrizzante e le coreografie irresistibili, piene di ritmo ed energia, non è mai stato così attuale: in 20 anni di successi in Italia, si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. 
Oggi GREASE è una festa da condividere con amici, figli, famiglie intere o in coppia, è trascorrere due ore spensierate, è non riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare.

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Redazione: staresulpezzo@gmail.com


giovedì 20 aprile 2017

"LA TENEREZZA" DI GIANNI AMELIO ALL'ANTEO SPAZIO CINEMA DI MILANO GIOVEDI' 27 APRILE -



    


     
Giovanna MezzogiornoElio Germano
                                                                                     

                                                                                                         
Micaela Ramazzotti             Greta Scacchi
Micaela Ramazzotti        Greta Scacchi
Michela                         Aurora/madre di Fabio



Renato Carpentieri                                                      Arturo Muselli
Lorenzo                                                                           Saverio                 

Renato Carpentieri
                                        Arturo Muselli
              



SPAZIOCINEMA

Proiezione del film: LA TENEREZZA
e lezione di cinema con Gianni Amelio

Giovedì 27 aprile
Anteo spazioCinema

Ore 15.30


Proiezione del film LA TENEREZZA


               Ingresso per il film: € 5.50

                       Ore 17.15  Lezione di cinema con Gianni Amelio
Modera l'incontro Alessandra De Luca


Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
al numero 0243912769 interno 3 fino ad esaurimento posti




Gianni Amelio torna al cinema a quattro anni di distanza da L'intrepido
e riporta Giovanna Mezzogiorno sul set insieme a Elio Germano Micaela Ramazzotti 
con LA TENEREZZA liberamente ispirato al romanzo La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone 

IL FILM: Sentimenti che si incrociano tra il sorriso e la violenza. Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. E i bambini che vedono e non possono ribellarsi. La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano.

IL REGISTA: Gianni Amelio è nato in Calabria nel 1945. Dopo aver studiato filosofia, si è trasferito a Roma, dove ha iniziato a lavorare come aiuto regista. Ha esordito nella regia cinematografica nel 1982, dopo una lunga attività televisiva. Il suo primo lungometraggio è “Colpire al cuore”, con Laura Morante, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1988 ne “I ragazzi di Via Panisperna” racconta di Enrico Fermi e dei suoi colleghi fisici; nel 1990“Porte aperte” pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Sciascia sulla pena di morte, ottiene la nomination all’Oscar. Seguono: “Il ladro di bambini” del 1992 con Enrico Lo Verso, premiato a Cannes col Premio Speciale della Giuria,“Lamerica” del 1994 con Michele Placido e Enrico Lo Verso; “Così ridevano” del 1998, che conquista il Leone d’oro a Venezia e consolida la fama di Amelio a livello internazionale. Nel 2004 torna a Venezia con “Le chiavi di casa”, con Kim Rossi Stuart e Charlotte Rampling. Nel 2006 dirige Sergio Castellitto ne “La stella che non c’è”, mentre nel 2008 diventa direttore del Torino Film Festival. Nel 2011 dirige "Il primo uomo", film drammatico ambientato negli anni '50, mentre nel 2013 torna sul Lido di Venezia per promuovere l’amara commedia “L’intrepido” in cui dirige Antonio Albanese. Nel 2014 scrive e dirige “Felice chi è diverso”, un film-documentario che consiste in una serie di 20 interviste a uomini che raccontano episodi della propria giovinezza, soffermandosi su questioni riguardanti la propria omosessualità.
Dice il regista sul suo ultimo film: "La tenerezza è la capacità di tenersi la mano senza nessun altro scopo. Oggi è difficile avere un contatto fisico con i figli piccoli, figurarsi quelli adulti"

Biglietti per il film in vendita su www.spaziocinema.info

Gli incontri dell'Anteo fanno parte del progetto culturale OffiCine - Fare e Cinema, frutto della collaborazione tra Anteo spazioCinema e Istituto Europeo di Design.