La notte tra mercoledì e giovedi' in via Lucani, a Roma, nel quartiere San Lorenzo tra le 3 e mezzo e 4 e un quarto del mattino, una ragazza di 16 anni Desirèe incontra un suo amico.
Sono andati a fare un giro, hanno parlato giocato, giocato, lui ha bevuto una birra e Desirèe ha mangiato una pizza rossa.
I due giovani si sono salutati al termine dell'incontro e Desirèe è tornata sui suoi passi e si è diretta nuovamente in via dei Lucani.
Bisogna precisare che in via Lucani vi è una zona abitualmente frequentata da spacciatori e clandestini senza fissa dimora.
San Lorenzo nasce come quartiere per famiglie operaie, culla del Partito Comunista e movimenti studentescchi è diventata zona universitaria, con aumento di movida ed illegalità, fino a diventare popolare ai giorni nostri per l'efferato omicidio di Desirèe Mariottini.
La ragazza potrebbe aver lasciato l'amico incontrato per caso in Piazza per andare in cerca del suo telefonino, dirigendosi in Via dei Lucani, luogo a lei non sconosciuto.
Un testimone senegalese racconta di essere rientrato nel "covo" verso le 12,30 circa e di aver sentito urlare una ragazza italiana/romana.
La vede piangente ed urlante accanto ad un lettino dov'era adagiata un'altra ragazza che era stata interamente ricoperta da un telo.
L'amica piangeva ed urlava che era morta e l'avevano violentata.
Il telo lasciava intravedere la testa di Desirèe.
La ragazza è stata drogata con un mix di sostanze diverse, violentata ripetutamente da un numero ancora imprecisato di persone.
Dalle testimonianze rilasciate dal ragazzo senegalese, l'amica di Desirèe avrebbe parlato di 3 o 4 persone, anche se nei pressi circolavano circa 7 persone tra arabi ed africani.
Di certo è sconcertante che in una città come Roma, nel quartiere San Lorenzo si sia consumata una tragedia di simili proporzioni, senza che nessuno abbia alzato un dito per salvare Desirèe.
Dalle prime testimonianze raccolte, sembrerebbe che Desirèe fosse stata vista in piazza verso le 8.30 di sera, vestita di nero, sorridente ed allegra come sempre.
Bisogna rintracciare l'amica di Desirèe, una ragazza italiana con accento romano che ha assistito all'omicidio e con cui Desirèe si è incontrata quella sera.
Un testimone racconta che l'amica di Desirèe avesse fatto uso di crack, consumandolo da una bottiglia, e che proprio lei può aver condotto Desirèe nello stabile fatiscente di Via dei Lucani.
Dal racconto emerge il frutto di confidenze e stralci di discorsi carpiti alle persone presenti la sera della tragedia.
Sembrerebbe che l'amica di Desirèe potesse aver "venduto" la ragazza per qualche dose di sostanza stupefacente, e fosse rimasta a guardare gli stupri senza intervenire.
Di certo quella mattina attorno a Desirèe vi erano gli stupratori, l'amica, ed una donna marocchina di 39 anni. A quest'ultima, essendo l'unica donna presente, a parte l'amica di Desirèe, è stato dato il compito di rivestire la povera ragazza ormai morta.
Le è stato intimato di non parlare e non dire nulla a nessuno.
Ma sembrerebbe che molti sanno, hanno saputo, direttamente o indirettamente di cosa sia avvenuto nel dettaglio alla povera Desirèe.
Un testimone ha avanzato l'ipotesi che l'amica di Desirèe possa aver "venduto" la coetanea per una o due dosi di eroina, e l'abbia lasciata al "branco" dicendo loro fatene quello che volete.
Sarà necessario capire se Desirèe Mariottini, abbia potuto ingerire insieme ad una birra sostanze che l'abbiamo resa inerme, oltre ad un mix pericoloso di droghe che non le hanno lasciato nessuna via di scampo.
Denise è stata drogata, ripetutamente stuprata, e lasciata morire su un materasso lurido.
La coperta che l'ha avvolta, è stata la dimostrazione della premeditazione del fatto violento, e la consapevolezza che pur di non andare in prigione, nessuno dei presenti ha alzato un dito per chiamare un'ambulanza.
Sarebbe forse, bastato un atto di coraggio che avrebbe potuto salvare una giovane vita.
E chissà se Desirèe non avesse incontrato la sua amica italiana, e se non avesse detto ai suoi genitori che sarebbe rimasta a dormire da lei, come sarebbero andate le cose.
Denise era originaria di Cisterna di Latina ed è morta in uno stabile occupato a Roma nel quartiere della movida a due passi dalla stazione Termini.
Al momento, sono stati fermati 4 uomini con l'accusa di omicidio pluriaggravato.
L'ultimo è un cittadino del Gambia di nome Youse Salia, rintracciato in Puglia a Foggia, intento a ripartire ed a far perdere le sue tracce.
Sali Youse al momento dell'arresto era in possesso di 11 kg di marijuana, hashish ed una pistola giocattolo.
Si attendono i riscontri delle intercettazioni e delle dichiarazioni dei testimoni per confermare i capi d'accusa e consegnare alla giustizia italiana tutti i protagonisti del fatto delittuoso.
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