lunedì 4 luglio 2016

BOSSETTI MASSIMO CONDANNATO ALL'ERGASTOLO PER L'OMICIDIO DI YARA GAMBIRASIO - IL DNA, LE CIRCOSTANZE, I FATTI E LE OMISSIONI -




Yara Gambirasio, è stata brutalmente uccisa dal carpentiere Massimo Bossetti. Sono trascorsi 5 anni e mezzo dalla scomparsa dell'adolescente.

I fatti riassuntivi, le circostanze e le intercettazioni verificate:


Il 26 novembre 2010, Yara Gambirasio scompare da Brembate Sopra (BG), mentre esce dalla palestra.

Tutto avviene nel giro di pochi minuti dalle 18,42 alle 18,55.
Di Yara si perdono le tracce nel percorso dalla palestra a casa dalle 18,55 in poi.
Massimo Bossetti interrogato in aula, durante il processo, non ha saputo/potuto rispondere, in quanto sprovvisto di alibi, la sera della scomparsa di Yara.

Un uomo accusato di un atroce omicidio, che non ricorda dove si trovava la sera del 26 novembre 2010.

La moglie Marita, ha ricordato in aula, di aver chiesto al marito dove si trovasse all'epoca dei fatti, ma lui non ha saputo rispondere.

Il corpo della ragazza verrà ritrovato per caso e dopo ricerche approfondite che hanno visto impegnati volontari e forze dell'ordine,  da un aeromodellista in un campo abbandonato, già battuto nelle ricerche, a Chignolo d'Isola. Il linea d'aria a pochi kilometri da casa.


Il 15 giugno 2011



I "Ris" di Parma isolano sugli slip di Yara il DNA maschile di "Ignoto 1", che a distanza di anni diventerà la prova schiacciante della presenza del carpentiere di Mapello, nel campo incolto di Chignolo d'Isola, dove Yara, dopo atroci sofferenze, presumibilmente è perita nella  notte fredda.



Il 21 ottobre 2011



Viene individuato il DNA di Damiano Guerinoni, tra gli iscritti della discoteca "Sabbie Mobili", a 500 metri dal campo di Chignolo, e coincide parzialmente con il DNA di "Ignoto 1" .

La madre di "Ignoto 1" ha tra l'altro fatto la colf in casa Gambirasio, per beffa del destino, molti anni prima.

Grazie ad una idea brillante, s'ipotizza che "Ignoto 1" possa essere il frutto di una relazione extraconiugale che Damiano Guerinoni ebbe negli anni tra il '60 e '70.
L'idea non è solo brillante, ma vincente.

La madre di "Ignoto 1" viene rintracciata, sfoltendo un ricco elenco, ed arrivando a circoscrivere le donne nella cerchia di circa 500 persone.


Il 27 luglio 2012



Viene prelevato il DNA di Ester Arzuffi, la madre dell'ancora "Ignoto 1" Massimo Bossetti.

La donna, si scoprirà in seguito, ebbe una relazione extraconiugale con Damiano Guerinoni. Relazione, mai confermata dalla stessa, nonostante gli esami specifici ed ineluttabili.

Sembra, ma appare alquanto improbabile, che Massimo Giuseppe Bossetti, sia venuto a conoscenza di essere il figlio naturale di Damiamo Guerinoni, solo a seguito degli esami del DNA.

A nostro avviso, uno o più dubbi sorgono. Possibile che Ester Arzuffi, madre di 3 figli, due maschi ed una femmina, non abbiano mai notato nulla, durante gli esami di routine, le somiglianze, le "voglie" presenti in molti casi tra consanguinei, i colori dei capelli e della pelle del volto?

In un piccolo paese, dove tutti notano e sanno tutto, possibile non fosse mai trapelata un'indiscrezione, all'asilo, a scuola, sullo stesso cantiere

E l'appellativo "il conta balle" affibbiato dai colleghi di cantiere a Massimo Bossetti, non potrebbe avere più significati?


Il 15 giugno 2014



Durante un fermo, non casuale, di Massimo Bossetti, viene indotto lo stesso, a sottoporsi all'esame dell'alcoltest, ed arriva la conferma ai sospetti: "Ignoto 1" è Massimo Bossetti.

Gli inquirenti, avevano già capito, che Massimo Bossetti svolgendo l'attività sui cantieri, era sicuramente lui, l'unico dei 3 figli di Ester Arzuffi, a maneggiare calce o materiali usati dai muratori.


Il giorno dopo,  il 16 giugno 2014, Massimo Bossetti viene arrestato, il 3 luglio inizia il processo presso la corte d'Assise del Tribunale di Bergamo.



Massimo Giuseppe Bossetti viene condannato all'ergastolo per la scomparsa, l'assassinio con l'aggravante di crudeltà e sevizie a Yara Gambirasio.



Permangono dei punti fermi, delle "non dichiarazioni", che la dicono lunga su tutta la vicenda:



1) una madre che non ammette di aver avuto una relazione extraconiugale, nonostante Damiano Guerinoni sia deceduto nel 1999 e nonostante l'esame del DNA ne sia la prova inconfutabile;

2) un figlio che apprende la notizia casualmente;
3) la mancanza di alibi nella notte della scomparsa di Yara;
4) la mancanza di nessun segno d'emozione, durante il processo;
5) se non avessero prelevato il DNA e lo avessero comparato con circa 532 donne, due persone avrebbero continuato a condurre tranquillamente la loro vita, nella menzogna in cui si sono, ed avrebbero continuato a nascondersi.


Il "non detto" ha una valenza che pesa come un macigno. Nessuno potrà ridare i sogni infranti a Yara. Nessuno potrà colmare il  dolore incontenibile dei genitori.

Nemmeno un'ipotetica confessione, divenuta ormai superflua.
E' importante ricordare che sono stati infranti i sogni di Yara, ma il papà Fulvio e la famiglia, lo scorso anno, con l'Onlus "PASSIONE DI YARA", hanno rimesso in circolazione il "seme buono" della vita, che nessuno potrà estirpare.
Grazie alla Onlus, giovani disagiati, bisognosi, potrebbero essere scelti per realizzare i loro sogni artistici, sportivi, musicali.
Perchè la "passione" è contagiosa, ed è impossibile fermarla.