mercoledì 28 dicembre 2016

PROIEZIONI GRATIS O SCONTATE ALLO SPAZIO OBERDAN DI MILANO ED ALLA BIBLIOTECA AFFORI - I REGALI NON SONO FINITI -

SPAZIO OBERDAN - MILANO -

Natale è passato ma i regali non sono finiti... 


 Giovedì 5 gennaio alle ore 17 presso lo Spazio Oberdan a Milano   sarà presente in sala per un incontro con il pubblico Rosella Menegazzo, curatrice della mostra “Hokusai, Hiroshige, Utamaro”, allestita a Palazzo Reale fino al 29 gennaio 2017.


Modalità per ottenere gli omaggi: stampando questa newsletter (o mostrandola alla cassa tramite smartphone) a partire da mezz'ora prima dell'inizio della proiezione. I posti in omaggio sono 30 a film... arrivate puntuali!!!

In occasione della grande mostra “Hokusai, Hiroshige, Utamaro”, a Palazzo Reale fino al 29 gennaio 2017, e in collaborazione con il Comune di Milano e MondoMostre Skira, Spazio Oberdan propone una rassegna cinematografica per scoprire la grande arte e la cultura giapponese a partire dalla loro immagine simbolo, il monte Fuji. Sei i film in programma, fra i quali due eccezionali anteprimeAscent (splendida, poetica storia che ruota intorno al monte Fuji, qui in tutta la sua valenza simbolica, culturale e spirituale) e Miss Hokusai (la storia mai raccontata della figlia del pittore Hokusai, donna dallo spirito libero e dall’enorme talento artistico). La rassegna è completata da due classici di due maestri della settima arte come Sogni di Akira Kurosawa e Vita di O-Haru, donna galante di Kenji Mizoguchi, dal recente La foresta dei sogni di Gus Van Sant e dal magnifico La storia della principessa splendente del grande Isaho Takahata.


BIBLIOTECA AFFORI - MILANO -


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proiezione del film "Il ponte delle spie" di  S. Spielberg

Ingresso libero fino ad esaurimento posti -   29 dicembre 2016 ore 20,45 -

Un film classico di genere spionistico – è ambientato durante la Guerra Fredda, alla fine degli anni Cinquanta – dove si racconta la vicenda ispirata a fatti veri dell’avvocato assicurativo James Donovan – all’apparenza inadeguato, soltanto in apparenza – che si assume l’indifendibile difesa di Rudolf Abel, accusato di essere una spia sovietica, e si batte per non farlo andare sulla sedia elettrica negoziando per la CIA il delicato scambio con due prigionieri americani che avverrà sul Ponte di Glienike, in Germania.
Film dall’impianto classico, si diceva all’inizio, film solenne, solido, potente e attualissimo che parla del presente guardando al passato e che attraverso un uomo comune e portatore di tutti i valori democratici riflette sulla democrazia americana – ecco perché gli Stati Uniti uscirono vincitori dalla Guerra Fredda – Il ponte delle spie è girato in una maniera stupenda – le inquadrature, l’ambientazione tra gli USA e la Berlino Est, le atmosfere plumbee, i costumi –, è co-sceneggiato dai fratelli Coen, ed è interpretato da un Tom Hanks in stato di grazia nel ruolo di Donovan, e quanto è bravo poi Mark Rylance, attore inglese di teatro, nei panni dell’agente russo Abel.


Biblioteca Affori
Viale Affori 21 - 20161 Milano
Tel. 02.88462522/6
mezzi pubblici per raggiungere la biblioteca:
bus 40,41,52,70 / M3 (Affori Nord) / Ferrovie Nord (Affori)

                                         
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domenica 25 dicembre 2016

E' morto George Michael durante le feste di Natale. La notizia è appena stata diffusa.



Oggi 25 dicembre 2016 ci lascia alla giovane età di 53 anni George Michael.
Il pubblicista portavoce del cantante, rilascia alla stampa una frase di circostanza: "George è morto in serenità".
Frase che dice tutto e niente.
Artista controverso, ha segnato gli anni 80/90, ritrovando nuova vita artistica nel 2004, dopo uno stop forzato, dettato dal naturale cambiamento musicale. 
Nato in un distretto di Londra "East Finchley" ha formato la band "The Executive" con Andrew Ridgeley ed il chitarrista David Austin.
Il trio non dura molto ed Andrew e George, rimasti soli, formano il duo di successo degli Wham.
Chi, non si è innamorato, ballando il lento "Careless Whisper", oppure ha sognato d'incontrare l'uomo dei sogni sulla celebre canzone?



Della produzione discografica di George, rimangono 5 album in studio: Faith, Listen Without Prejudice, Older, Songs From The Last Century e Patience del 2004, l'album della rinascita.
Tre album dal vivo : Five live, MTV Unplugged e Symphonica e 3 raccolte: Ladies  Gentelman . The Best Of  George Michael e Twenty Five.




George Michael ha più volte assunto posizioni politicamente attive. Nel 1984, ha preso parte al progetto Band Aid, cantando la nota canzone di beneficenza Do They Know It's Christmas?, per la lotta alla carestia  in Etiopia. Il singolo ha raggiunto la prima posizione nella classifica inglese, nel periodo natalizio del 1984, relegando proprio il doppio lato A degli "Wham"  Last Christmas/Everything She Wants al secondo posto. Il cantante ha donato in beneficenza a Band Aid i diritti d'autore di Last Christmas e, in seguito, ha cantato con Elton Jhon al Live Aid, il concerto benefico tenuto da Band Aid nel 1985, l'evento musicale più importante degli anni ottanta che, in due diversi palchi, è riuscito a mettere insieme un gran numero di artisti di tutto il mondo.

George ha faticato parecchio nel riconoscere la sua omosessualità, ed è stato per questo motivo criticato. Ma, alcune circostanze pubbliche hanno riportato alla ribalta quello che probabilmente George avrebbe ancora evitato di dire. Per questo motivo, per circa 9 mesi, ebbe uno scontro verbale con Elton John, che lo rimproverava di non essere limpido nel manifestare la sua condizione sessuale.

Resta il fatto, che abbiamo ballato, cantato, ed imitato ogni suo piccolo gesto. I video, a volte di denuncia, hanno dichiarato e narrato la sua vita, quasi a voler regalare al suo pubblico, la nuda realtà delle vicende personali che lo hanno coinvolto.

Perchè George, dopo la morte del suo compagno Anselmo Feleppa nel 1993 è caduto definitivamente in un baratro da cui cercava da anni di non cadere, ricorrendo all'uso di psicofarmaci per debellare la depressione.

Dalla morte del compagno, George è stato "beccato" in un parco con un poliziotto che non si era dichiarato tale, a fare atti osceni in luogo pubblico, e successivamente sotto l'uso di droghe, aveva sfondato con la macchina la vetrina di un negozio.

E' di oggi la notizia della sua morte prematura. Nei prossimi giorni, sarà probabilmente resa pubblica, la natura della malattia, che pare abbastanza evidente, vista la giovane età.







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sabato 24 dicembre 2016

STARE SUL PEZZO VI AUGURA BUONE FESTE E FELICE 2017 - GRAZIE AI LETTORI DI TUTTO IL MONDO -






Auguri di Buone Feste, e felice 2017.

Ricordatevi di chi soffre, di chi non ha la fortuna stasera di sedersi ad una tavola. I fratelli di Amatrice, Aleppo, e quanti in giro per il mondo, sono soli, o senza la voce cara di un familiare.

Un abbraccio ai malati, ai carcerati, a chi lavora tutta la notte per garantire la sicurezza nelle strade, negli ospedali, nelle mense, e nei dormitoi pubblici.

Sperando in nuove scoperte scientifiche nel 2017 che debellino malattie rare, o cerchino di avvicinarsi il più possibile.

Ai mendicanti dormienti al freddo, nelle baracche, o nelle stazioni, ed alle associazioni benefiche che questa sera saranno impegnate nel distribuire coperte, cappotti, e generi di prima necessità.

Ai City Angels, alla Caritas, alla Casa delle donne maltrattate, all'Avis, all'Unicef, alla Vidas, ai preziosi volontari negli ospedali che ogni giorno regalano un sorriso, un conforto, una parola gentile, ai nostri ammalati, giunga un grazie.

A tutti voi che state leggendo, un augurio di pace, di serenità e libertà.

E ricordate: "chi dona, non è mai solo".

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IN TUTTE LE LINGUE..........................GRAZIE E BUON NATALE!

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martedì 20 dicembre 2016

Wadada Leo Smith e Vijay Iyer - Teatro MANZONI di MILANO - 15 GENNAIO 2017 -

Teatro









Domenica 15 gennaio, ore 11.00 al Teatro Manzoni di Milano “Aperitivo in Concerto” aprirà l’anno nuovo con un spettacolo all’insegna della funambolica capacità creativa, della pura libertà poetica, della appassionata esplorazione dei suoni e dell’improvvisazione. Il sorprendente duo, formato dal trombettista guru della musica improvvisata africano-americana Wadada Leo Smith e dall’acclamato compositore e pianista Vijay Iyer, si esibirà con la collaborazione dei componenti abituali del trio del pianista, il contrabbassista Stephan Crump e il batterista Marcus Gilmore. Si ricrea così una speciale versione dello storico Golden Quartet del trombettista, in cui Iyer milita e ha militato lungamente.
Dal palco del Manzoni presenteranno musiche scritte per il loro cd A Cosmic Rhythm with Each Stroke, nel quale emerge la suggestiva suite che ha dato il titolo all’album, dedicata all’innovativa artista indiana Nasreen Mohamedi. 
Gli impetuosi assoli di Smith contrapposti alla scintillante elettronica di Iyer disegnano una musica che riecheggia le opere geometriche, esteticamente pulite ed essenziali della Mohamedi.
Due generazioni a confronto, quella del settantenne trombettista e del quarantenne pianista, che sapranno interagire intensamente immergendo il pubblico nell’astrazione senza perdere un’affascinante intelligibilità, grazie all’uso lirico del silenzio e dello spazio e alla vasta ricchezza timbrica.
Un duo che sa liberare la musica da lacci e lacciuoli, capace di spingere la musica improvvisata verso nuove frontiere, nuove libertà, nuovi terreni di incontro.
Qui una presentazione del loro lavoro.

BIO

* Wadada Leo Smith - tromba

settantacinquenne, nato nel Mississipi. Trombettista, polistrumentista, compositore e improvvisatore. Smith ha codificato l’Ankhrasmation, un linguaggio musicale che non si basa sul tradizionale sistema di notazione scritta ma serve a far convergere le idee di un altro musicista che lascia largo spazio all’interpretazione personale. La prima parte del nome Ankh fa riferimento alla croce egizia, mentre Ras significa “testa” in amarico e si attribuisce ai leader. Mas proviene invece da madre, sia come riferimento scientifico naturale e biologico ma anche fantastico e immaginifico. Quando queste tre componenti sono fra di loro connesse vi è la possibilità del successo e si può dunque giudicare criticamente il perché di un mancato raggiungimento degli obiettivi. La partitura stessa diventa dunque obsoleta nel momento in cui l’oggetto si è concretizzato.
Ha suonato con musicisti del calibro di Muhal Richard Abrams, Anthony Braxton, Leroy Jenkins, Roscoe Mitchell, Lester Bowie, Richard Teitelbaum, Joseph Jarman, George Lewis, Cecil Taylor, Andrew Cyrill, Oliver Lake, Anthony Davis, Carla Bley, David Murray, Don Cherry, Jeanne Lee, Henry Brant, Richard Davis, Ed Blackwell, Peter Kowald, Han Bennink, Misha Mengelberg, Marion Brown, Charlie Haden, Tom Buckner, Malachi Favors Magoustous, Jack DeJohnette.



Ha insegnato in diverse università americane e oggi è Direttore dell’African-American Improvisational Music program alla Herb Alpert School of Music at California Institute of the Arts. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti: nel 2016 ha vinto il Doris Duke Artist, nel 2013 è stato votato “Compositore dell’anno” nel “DownBeat Critics Poll” e finalista del premio Puli

* Vijay Iyer – pianoforte, Fender Rhodes, live electronics
quarantacinquenne, nato ad Albany (NY), è figlio di immigrati indiani Tamil. Pianista, compositore, band-leader, ha iniziato la sua carriera musicale studiando e diplomandosi in violino. Si è avvicinato al pianoforte da bambino suonando “ad orecchio”, la sua rimane infatti una formazione da autodidatta. Laureato in matematica e fisica, ha ottenuto un dottorato in fisica, coltivando nel frattempo la sua passione musicale suonando in gruppi il cui leader era il batterista Donald Bailey. A metà degli anni Novanta, ha cominciato a lavorare con Steve Coleman e George E. Lewis. Lasciato il Dipartimento di Fisica per i suoi ormai prevalenti impegni musicali, ha costituito un Ph.D. in Technology and the Arts, orientate verso la cognizione musicale.
Ha ottenuto per 3 volte il DownBeat Critic’s Poll, oltre a numerosi altri riconoscimenti.

sabato 10 dicembre 2016

"LA RAGAZZA DEL TRENO" E "FLORENCE" AL CINEMA. DUE ATTRICI, DUE TALENTI A CONFRONTO.

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La programmazione cinematografica inizia a risentire dell'arrivo delle feste natalizie, e con il ritorno del fantasy, del cine-panettone, segnaliamo i film non rientranti in facili cliché.

"La ragazza del treno"

Emily Blunt impersona Rachel Watson una donna alcolizzata che ha appena divorziato dal marito, Tom Watson, dopo aver scoperto il tradimento di quest'ultimo con il loro agente immobiliare, Anna Boyd. Rachel condivide un appartamento con la sua amica Cathy e passa buona parte delle sue giornate su un treno, spesso facendo alcuni appostamenti a Tom, Anna, e la loro figlia appena nata di nome Evie. Durante i suoi viaggi, Rachel rimane affascinata dai vicini di Tom, Scott e Megan Hipwell, una giovane coppia che Rachel crede possa essere la vera incarnazione dell'amore perfetto.

L'interpretazione della Blunt è perfetta. Lo stupore, la speranza, la perseveranza, la disperazione di una donna che ha perso tutto, o crede di aver perso tutto.

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La Donna del Treno, contrariamente al libro inglese, è stato girato a New York.
Gli attori del film sono Haley Bennet, Rebecca Ferguson, Justin Theroux, Luke Evans, Allison Jannev, Edgar Ramirez, Lisa Kudrow e Laura Prepon.

Il film, tratto dal libro scritto nel 2015 da Paula Hawkins divide i telespettatori nettamente. Capiterà di leggere il libro e preferire di gran lunga il film, e viceversa.

Di sicuro, a parte un chiaro riferimento al film Anna Karenina interpretato da Anne Hathaway, da cui la scrittrice potrebbe essere stata indirettamente influenzata, "La ragazza del treno" , merita di essere visto, nel tentativo, per menti fini, di individuare il finale macchiavellico. 


                                 


"Florence" con Meryl Streep, Hugh Grant e Simon Helberg.

Florence è una cantante lirica stonata, piena di passione, interpretata magistralmente da Meryl Streep. L'attrice, per sua stessa ammissione,  ha studiato per non essere "perfetta" durante la recitazione.

In Florence, la donna che amava la musica, impegnata in molteplici progetti, che supportava economicamente le organizzazioni artistiche, in tempi in cui il Governo non prevedeva nessuna sovvenzione, Meryl ha lavorato cercando un certo tipo di feeling con il pubblico. Recitando e cantando dal vivo, testando le reazioni della platea.

Se la platea rideva, o non si annoiava, Meryl capiva di aver centrato l'obiettivo.

L'attrice è stata parte attivissima durante la registrazione del film, scontrandosi con il regista ed i colleghi, cercando di riportare il tutto ad una dimensione non artificiosa, cercando di non esagerare nella realizzazione delle scene.

Lo "Humor" è il tono principale del film, ed è il metodo migliore per raccontare il sacrificio che una persona può fare per supportare l'illusione di un'altra.

Hugh Grant interpreta St. Clair Bayfield, attore di teatro britannico  che divenne il manager ed il compagno di vita di "Florence".

Il film esce nelle sale il 22 dicembre, e la grande Meryl Streep, fa rivivere sul grande schermo la cantante più stonata della storia: Florence Foster Jenkins. Diretto da Stephen Frears, la pellicola narra di un amore speciale di un aristocratico inglese (Hugh Grant) pronto a tutto pur di proteggere la propria amata dalla cruda verità.

L'attore Simon Helberg nei panni di Cosme McMoon, impersona il pianista texano che accompagnerà Florence Jenkins fino alla morte nel 1944.

Il talento di Meryl Streep, farà la differenza. Impersonare una cantante di successo è di gran lunga più semplice. Cimentarsi nei panni di una sognatrice stonata ossessionata dall'idea di diventare una cantante d'opera è ben diverso.

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GIANLUCA SAMBATARO ED I CORI: Over Twelve SMA, OneSoulGospelChoir, Rejoice Gospel Choir - IN UNA SERATA GOSPEL AL TEATRO DELFINO -

 

16 E 17 DICEMBRE


ore 21.00



 

La magia del gospel torna al Teatro Delfino con:



 
Gianluca Sambataro

incontra...tre cori!


 


Con la magia del Natale alle porte, il Teatro Delfino ripropone il genere musicale più amato, il gospel! Vi aspetterà un concerto movimentato e travolgente che vedrà Gianluca Sambataro accompagnare tre cori che si alterneranno sulle note di generi musicali diversi ma vicini:

OverTwelve SMA Nasce a Milano nel 2011 per volontà del direttore Fabio Macchioni, per offrire ai “bambini ormai cresciuti” la possibilità di proseguire l’esperienza musicale iniziata nel 1988 nel Piccolo Coro S. Maria Ausiliatrice. Gli oltre 35 ragazzi tra i 13 ed i 20 anni sono protagonisti con i maestri nelle scelte del repertorio che spazia dal classico al contemporaneo, dall’evergreen al gospel. Ritmo, armonia e gioia di vivere caratterizzano le loro performance, nei tanti concerti, raduni e animazioni, anche a scopo benefico, a cui hanno preso parte in questi primi cinque anni di attività.

OneSoulGospelChoir Nasce dall’unione di persone che con perseveranza, dedizione e ricerca della qualita' hanno dato vita ad un progetto artistico nato di recente che attraverso la passione per la musica ha come obiettivo trasmettere l’emozione che da questa deriva. Guidati da Gianluca Sambataro, trovano nel gospel, tradizionale e contemporaneo, e nella musica anni 70 e 80, rivista in chiave corale, la loro migliore espressione creando momenti di grande coinvolgimento ed entusiasmo.

Rejoice Gospel Choir  70 voci trascinanti che spaziano dal groove del Gospel americano ed europeo, alla commozione degli Spiritual e degli Hymns. Diretti da Gianluca Sambataro, sono accompagnati da M. Sambataro (batteria vocale), M. Gianotti (basso elettrico), S. Rozza (chitarra) e M. Brambilla (tastiere). Primo Coro Italiano con L.Sackey, M.Rossi e J.E.Yuille a calcare il prestigioso palco del Blue Note di Milano, il 10 Gennaio scorso con due spettacoli, registrando il tutto esaurito.

 
SOLO PER CHI RICEVE LA NEWSLETTER

BIGLIETTO € 10
 

info@teatrodelfino.it | tel. 333 5730340

 

Approfittatene. Andare a teatro a questo prezzo è un vero regalo da fare e da farsi.

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giovedì 8 dicembre 2016

VALENTINO LO STILISTA - L'UOMO - IL PERFEZIONISTA DEL COLORE "ROSSO" -


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Valentino, fin dalla tenera età di 10 anni, ha capito cosa gli piaceva, cosa voleva, e dove voleva arrivare. Di sicuro, sognava in grande, perfezionando il sogno, fino a farlo diventare una "favola". La sua famiglia lo ha sempre spalleggiato, aiutato, e seguito. La madre Teresa fino al 1977 ha vissuto vicino al figlio per cui ha scelto  il nome attingendo dalla visione del grande Rodolfo Valentino.
Arriva a studiare a Milano come figurinista.

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Ma è Parigi la meta più ambita, a Milano prende lezioni di francese e nel 1949 i genitori lo accompagnano a Parigi.
Anni interessanti a Parigi, l'incontro con le grandi firme, nuovi stili, Dior ed il new look, e Valentino dà il via alla nuova moda.
Oltralpe, intuiscono il pericolo ed a distanza di anni, se ne apprende il motivo.

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Valentino lavora negli anni '50 presso Jean Dessès e Guy Laroche, acquisendo un suo stile molto determinato, e nel 1960 torna in Italia. Vuole lanciare una sua collezione. La famiglia come sempre, lo segue ed incoraggia.
Il padre trova una serie di investitori ed in poco tempo riesce ad entrare nel giro della "Dolce Vita".
Valentino finisce subito sulle copertine delle riviste dell'epoca pur non avendo ancora prodotto una sua collezione.
Giancarlo Giammetti, elegante, giovane, incontra Valentino, nasce un sodalizio determinante per lo stilista. Una rara forma di ingranaggio, rodata perfettamente, che aiuterà in modo determinante la crescita di uno stile universalmente riconosciuto.
Giancarlo si interessa dell'aspetto commerciale e Valentino può creare liberamente.
La rivista "The Sunday Time" lo celebra.
Giammetti e Valentino  in via Gregoriana 54  aprono un nuovo Atelier.
Lascia l'università intuendo la svolta personale ed artistica e comincia a collaborare con Valentino.
Elisabeth Taylor gira Cleopatra a Roma, e Valentino le realizza i capi, lo stesso avviene con la grande attrice italiana Monica Vitti.
Valentino racconta di avere la netta percezione di essere il "nuovo nome per Roma". Il suo marchio era finalmente visibile, mancavano le vendite. Bisognava conquistare i buyers, e Giannetti riesce con la sfilata a Pitti ad attirare i buyers, e la stampa si accorge dello stilista e la rivista Vogue lo consacra tra il 1963/64.
L'amica Consuelo Crespi, è il "gancio" tramite sua sorella  Gloria, per attirare l'attenzione della donna più in voga del momento: Jacqueline Onassis. L'ex moglie del presidente Kennedy, rimane affascinata dall'abito indossato da Gloria, se ne innamora.
Inizia una grande amicizia tra lo stilista e Jackie, per cui Valentino realizza l'abito da sposa per il matrimonio con Onassis.
I due, sono rimasti amici fino alla fine. Testimone ne sono le foto a Capri incluse nel libro di Giammetti: 

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Nel 1967 la collezione, di capi di colori neutri, diventa uno dei capisaldi della storia della moda.
Elisabeth Taylor, Marisa Berenson, la principessa d'Inghilterra, Sophia Loren, Gwyneth Paltrow. Quest'ultima attrice molto amata dalla coppia, spesso ospite nelle loro case. Forse, il sogno, della donna ideale per Valentino.
Di classe, semplice, curata nel minimo dettaglio, naturale o imposto.
Gwyneth, sa perfettamente come si deve vestire e come deve apparire per essere ammessa nella casa del grande stilista. I jeans, mal tollerati, debbono essere di forma e tessuto particolari, impreziositi da una camicia di lusso. Bando alla sciatteria, anche in vacanza.

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Nel 1968 , Valentino, dalla visione dell'Opera della Carmen, approda, dopo interminabili e dettagliati tentativi a realizzare il famoso   "rosso valentino" (mix tra i  colori carminio, porpora e rosso di cadmio).

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La fissazione per i dettagli di Valentino è cosa nota a tutti.
Marilu' Tolo è stata l'unica donna amata da Valentino, almeno, questa è la dichiarazione che lui fece a sua madre.
Il lungo legame con Giammetti, di 12 anni  fini', ma restarono amici, e soci fino ad ora.
Le case di Valentino sono diventate il teatro di cene, ricevimenti importanti, dove nulla è lasciato al caso.
I suoi ospiti, sanno, cosa debbono o non debbono indossare. L'eleganza è di rigore, come un'adeguata piega dei capelli, per garantire un'eleganza diffusa.
Le lenzuola stirate sul materasso tutti i giorni, sono un altro vezzo del grande stilista.
I viaggi memorabili sulla neve, dove 3 autovetture sono d'obbligo. Una per lui ed i suoi ospiti, una per i suoi amatissimi cani, ed una per le valige.

Valentino vive tra il Castello di Wideville, a Davron, Crespières, nei pressi di Parigi, acquistato nel 1995, residenza cinquecentesca con un parco annesso di oltre 120 ettari, la villa a Roma sulla Via Appia, il palazzo ottocentesco a Holland Park a Londra, nel cui salone si trovano i cinque quadri di Pablo Picasso che fanno parte della collezione dello stilista, l'attico newyorkese a Park Avenue e lo Chalet Gifferhorn, dimora invernale dello stilista a Gstaad. A Roma si trova anche Palazzo Mignanelli, sede dell'omonima casa di moda.
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Le donne più belle del mondo, hanno avuto la possibilità d'indossare "lo stile Valentino", e le major delle grandi case produttrici, sanno perfettamente, che per una serata d'eccezione, un abito del grande stilista italiano è una garanzia.

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