martedì 26 marzo 2024

MAURO REPETTO “ALLA RICERCA DELL’UOMO RAGNO” TOUR TEATRALE 2024/2025 PER LA PRIMA VOLTA IN TEATRO LA VERA STORIA DEGLI 883 INTERPRETATA E CANTATA DALL’IDEATORE DELLA BAND MITO DEI LEGGENDARI ANNI ‘90





Mauro Repetto, ideatore e co-fondatore degli 883, torna in Italia per il suo debutto in teatro con il nuovo spettacolo “Alla ricerca dell’uomo ragno”. L’anteprima nazionale del tour 2024/2025 sarà il 28 aprile a Bergamo (Teatro Serassi di Villa D’Almè). 


Sulla scia del grandissimo successo del libro “Non ho ucciso l’uomo ragno” (edito da Mondadori), calorosamente accolto da pubblico e critica, Repetto torna in Italia per un one-man show la cui straordinaria unicità risiede nell’introduzione e nell’applicazione dell’intelligenza artificiale in teatro, una novità assolutanel mondo!


Prodotto da Raffaella Tommasi per Daimon Film e Sold Out, con la regia di Stefano Salvati e Maurizio Colombi, “Alla ricerca dell’uomo ragno” vanta l’uso di effetti visivi inimmaginabili solo fino a qualche mese fa, per far rivivere il mondo dei mitici 883.


Realizzato con la collaborazione degli AI Artists Claudio Zagarini e Francesco Siro (vincitore dell’Oscar 2024 all'Aiff di Dubai) i registi Stefano Salvati e Maurizio Colombi sono riusciti a costruire mondi fantastici e a ricreare, come per magia, i giovani Repetto e Pezzali dei leggendari anni 90! Dal palcoscenico Mauro in carne e ossa interagirà con se stesso e con Max com’erano da ragazzi, prima dell’arrivo della grande ondata di successo delle loro canzoni.


In questo nuovo spettacolo teatrale, Mauro Repetto, ideatore di una delle band culto degli anni ‘90 e autore di brani rimasti nell’immaginario collettivo del nostro Paese,ripercorrerà le tappe di un percorso straordinario, trasportando il pubblico in un viaggio a ritroso nel tempo attraverso il racconto della sua vita e dell’avvincente storia degli 883, istantanee di momenti intramontabili, con aneddoti e curiosità sulla genesi dei loro maggiori successi, mai raccontati finora. Repetto reciterà, ballerà ecanterà tutte le hit che hanno fatto da colonna sonora a intere generazioni, e presenterà un suo brano inedito.


“Un raggio di nostalgia: due menestrelli che passano ogni pomeriggio tra le strade della Pavia filo imperiale ghibellina scrivendo canzoni con un solo obiettivo, consegnarle al conte Claudio Cecchetto. Ecco, questo spettacolo mi permette di rivivere le sensazioni e le emozioni che ho vissuto con gli 883, e di riassaporare sul palco dei teatri italiani un raggio di quei pomeriggi passati con Max a scrivere le canzoni della nostra vita” commenta Mauro Repetto a proposito del nuovo spettacolo.  


Alla ricerca dell’uomo ragno” arriverà nei teatri con un’anteprima primaverile, per toccare le principali città italiane a partire dall’autunno. Le prime date annunciate sono il 28 aprile Villa D’Almè (BG), 5 maggio Melzo (MI), 9 maggio Crema, 18 maggio Bollate (MI), 20 maggio Firenze, 30 maggio Monza. I biglietti sono già in prevendita online e nei punti vendita autorizzati. Tutte le informazioni su https://www.facebook.com/AllaRicercaDellUomoRagno

Mauro Repetto risiede in Francia e attualmente è impegnato nella realizzazione di due film e della serie “Bad Crossfit” co-prodotta da Robert Watts, il grande produttore di Star Wars e Indiana Jones.

GIORNATA INTERNAZIONALE DEL TEATRO (27 MARZO), IL MILANESE MARIO PIROVANO PORTA IN SCENA ‘MISTERO BUFFO’ DI DARIO FO E FRANCA RAME A PESARO (CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024)






Domani, mercoledì 27 marzo, si celebra la Giornata internazionale del Teatro. Per l’occasione, il Teatro Sperimentale di Pesaro (Capitale italiana della cultura 2024) ha invitato l’attore milanese Mario Pirovano a portare in scena ‘Mistero Buffo’ lo spettacolo più famoso di Dario Fo e Franca Rame.  

È uno spettacolo esilarante, epico, provocatorio, potente, attuale e magistrale. Un capolavoro che ha segnato la storia del Novecento. Uno straordinario impasto comico-drammatico, messo in scena in Italia e all’estero, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nei teatri e persino nelle chiese, le cui radici affondano nel teatro popolare, quello delle sacre rappresentazioni medievali, dei giullari e della Commedia dell’Arte.

“Sono felicissimo di poter portare in scena proprio a Pesaro – spiega Pirovano - lo spettacolo che ha reso famosi nel mondo i nostri due ultimi premi Nobel. Quale occasione migliore di questa giornata Mondiale per il teatro?  Mi auguro davvero che possa essere una serata di festa popolare proprio come avrebbero voluto Dario e Franca”. 

L’ORIGINE DI ‘MISTERO BUFFFO’ - Nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, occupata da oltre 2000 studenti, il 30 maggio 1969 entrò Dario Fo per presentare in anteprima assoluta il suo ‘Mistero Buffo’. Fu l’inizio di un percorso che attrasse subito centinaia di migliaia di persone, la maggior parte delle quali non frequentavano il teatro nei circuiti classici e convenzionali.

Riproposto dal 1969 ad oggi in oltre 5.000 allestimenti, in Italia e all'estero, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nei teatri, e anche nelle chiese! Arricchito di volta in volta da nuove e diverse giullarate, ‘Mistero Buffo’ è un impasto comico-drammatico le cui radici affondano nel teatro popolare, quello delle sacre rappresentazioni medievali (i misteriappunto), dei giullari e della commedia dell'arte.

Per anni Dario Fo, insieme a Franca Rame, ha raccolto documenti di teatro popolare di varie regioni italiane e li ha ricostruiti in questo spettacolo dal sapore ironico e profetico che diverte, stimola, affascina, ed ha la capacità di coinvolgere anche le più giovani generazioni.

Le giullarate, infatti, affrontano tematiche sempre attuali: il potere, l’ingiustizia, la fame, la ribellione, la ricerca di una vita degna da condividere gioiosamente.

La lingua in cui vengono recitate è un particolare insieme di dialetti delle regioni settentrionali e centrali dell’Italia, una lingua sempre perfettamente comprensibile grazie alla forza della gestualità che accompagna la narrazione. Si tratta di un monologo senza scenario, senza musica, senza costumi, che sollecita l’immaginazione e la partecipazione degli spettatori al punto da rendere quasi visibile, sulla scena, una molteplicità di personaggi, di oggetti e di luoghi.

Il carattere di questa recitazione ci riporta di colpo alle origini della tradizione orale, della narrazione pura che trova la sua forza nella ricchezza del racconto e nella mimica dell’attore. È questo carattere che ha influenzato le generazioni teatrali successive a Fo, e in particolare il suo diretto allievo Mario Pirovano, che da anni porta con successo i testi di Dario Fo e Franca Rame nei teatri di tutto il mondo.