Gianna è Gianna. Sembra un'anguilla, credi di afferrarla e sguscia.
La stessa situazione si è verificata durante l'intervista di stasera a "Ti lascio una canzone" su Rai 1.
Antonella Clerici, ormai esperta conduttrice non ha raccolto dei piccoli "stop" ed ha portato a casa l'intervista.
Qualcosa mi sfugge da un pò di tempo, ogni volta che ascolto la Nannini.
Sembra sia sul palco e vorrebbe essere da un'altra parte.
La voce, non è più lo strumento temprato di un'artista sulla scena da ormai decenni.
La sensazione l'ho avuta per la prima volta, dopo l'ospitata a Sanremo lo scorso febbraio.
Sembra, abbia perso di vista la musica.
Sembra abbia perso di vista sè stessa.
Non ricorda i testi delle sue canzoni, e se li ricorda l'emozione non è più la stessa.
Troppo diva e meno artista?
Oserei dire che non ho capito neppure la raccolta di canzoni di grandi artisti italiani.
Avrei preferito il silenzio, ad una cover, che non aggiunge nulla di nuovo artisticamente.
Rimane una grande artista, la star rock per eccellenza.
A volte anche i grandi prendono delle cantonate.
Cosa mi sarebbe piaciuto ascoltare stasera?
Una mamma che parla di sua figlia Penelope.
E non perchè sono cose intime, ma perchè ogni tanto uscire dal personaggio "Star/rock", riporta con i piedi per terra.
Trovo sia stata "intima" l'allusione, e si poteva evitare, alle "tette" della Clerici.
Le emozioni nella musica debbono avere un'alternanza: artista/fan.
Un circuito al momento apparentemente interrotto, nonostante il trono.
Situazione ribaltata non appena due giovani cantanti hanno interpretato "Napule è" del grande Pino Daniele.