venerdì 8 settembre 2017

PINK FLOYD "THE PIPER AT THE GATES OF DOWN" -




Come band fissa del club UFO a Londra a metà degli anni 60, i Pink Floyd lanciarono una rivoluzione musicale psichedelica in concorrenza con quella creata dai Grateful Dead a San Francisco. Nonostante il nome ingannevole - rubato ai bluesmen Pink Anderson e Floyd Council- i Pink Floyd non erano un gruppo di hippie trasandati invaghito di musica nera, ma studenti di architettura e arte alla moda alla ricerca di un proprio sound. "The Piper At The gates Of Down " raggiunge l'obiettivo.




Il successo dell'album deriva dal modo in cui la band bilanciò l'esplorazione sonora dei loro spettacoli dal vivo con il lavoro sulle canzoni come " Arnold Layne" e "See Emily Play". Nessuno scriveva singoli psichedelici meglio di Syd Barrett. 

Persino "Astronomy Domine" orbita intorno a una struttura pop molto familiare. Tuttavia, il cantautore stava chiaramente lottando per il controllo sulla musica (e sulla sua mente), mentre il bassista Roger Waters, il pianista Richard Wright e il batterista Nick Mason spingevano per ulteriori viaggi spaziali. 


Questa tensione alimentò l'efficacia della barocca "Matilda Mother" e della jazzistica "Pow R Toc H." Il punto centrale è il volo missilistico "Interstellar Overdrive" che offre il miglior lavoro chitarristico della band senza David Gilmour.

Il gruppo era in procinto di perdere Barrett per esaurimento nervoso e di acquistare l'epica chitarra di Gilmour. Waters divenne la forza creativa e sviluppò un interesse per i cicli di canzoni concettuali. I Pink Floyd avrebbero raggiunto picchi più alti, in particolare con "Dark Side Of The Moon", ma con quest'album riuscirono a catturare perfettamente l'essenza della psichedelia anni 60.



"PENSO CHE NON SIA FACILE PARLARE DI ME. HO UNA MENTE MOLTO STRANA".

Syd Barrett,1971

MARVIN GAYE - "WHAT'S GOING ON" -



Come si riesce a essere sexy e a sorridere quando il peso del mondo grava sulle tue spalle, quando devi trasformare la tragedia in trionfo e allo stesso tempo rivoluzionare la musica soul? Semplice, basta essere Marvin Gaye. 

Distrutto dalla morte della sua partner vocale Tammi Terrell, sempre più dipendente dalle droghe e smanioso di ampliare lo stile musicale che lo rese famoso, brevi e dolci canzoni soul, Gaye rinacque grazie al suo humour e a uno straordinario talento. Entrambi brillano in un album che,in altre mani, avrebbe potuto essere una vera noia. 

        

                                                

Le parole non rendono giustizia a What's Going On. L'album parte dall'ironicamente elevata title track e,attraverso onde di gospel e jazz (quello rilassante,non quello rumoroso),esplode in"Mercy Mercy Me (The Ecology) per poi terminare con la sconvolgente "Inner City Blues" (Make Me Wanna Holler).

A parte Smokey Robinson, che ritiene What's Going On il miglior album di sempre, la Motown non capiva come una suite politicamente impegnata ma anche lussuosamente languida potesse rivelarsi un successo. Certo, i sentimenti non erano quelli mielosi contenuti negli straordinari successi degli anni 60, ma oggi l'album sembra la naturale evoluzione delle parole d'amore di "You're All I Need To Get By" e della musica sofisticata di "I Heard It Through The Grapevine". Tre singoli da Top 10 e trent'anni di vendite imponenti giustificano la minaccia rivolta da Gaye alla Monotown di non incidere più nulla per loro se quest'album non fosse stato pubblicato. Lasciate che sia il vostro orecchio a giudicare. Come Gaye scrisse "non dovete farvi dire quali canzoni amare, o quanto grande sia sua maestà".




"DOBBIAMO CERCARE DIO...
QUALI ALTRE ARMI ABBIAMO PER COMBATTERE LE FORZE DELL' ODIO E DEL MALE?"

Marvin Gaye, 1971