lunedì 15 giugno 2015

GEORGE MICHAEL TORNA IN REHAB PER DISINTOSSICARSI.


 

 


Dopo vari tentativi andati a vuoto, e l'uso recentemente confermato da parte di George Michael di forti dosi di marijuana (25 spinelli al giorno), il cantante torna in una clinica svizzera la "Kusnacht Practice" per dar fine ad abitudini ormai diventate rischiose.
Il trattamento nella clinica arriva a costare fino a 100.000,00 euro all'anno. Nella clinica trattano disturbi dell'alcolismo, tossicodipendenza, disturbi alimentari, gioco d'azzardo compulsivo, sesso e amore dipendenza, e la dipendenza da Internet.
Inoltre i servizi psichiatrici sono rivolti a disturbi della personalità, depressione, disturbi d'ansia, disturbi ossessivo-compulsivo, fobie e traumi.
Insomma, una clinica attenta a molti disturbi assai diffusi, dove l'artista dovrà rimanerci per circa 12 mesi per completare il trattamento.
Di certo, questa volta George dovrà impegnarsi, il "Re" del pop britannico ultimamente sta perdendo i colpi, non è neppure andato al matrimonio della sua amica Gery Halliwell.
Probabilmente lo stato d'isolamento in cui si è rifugiato gli ha fatto perdere di vista non solo molti amici, ma una delle sue compagne di ventura.
George deve sicuramente riprendersi dalle brutte cadute d'immagine avvenute fin dal 2010, quando per ben 8 settimane è rimasto in carcere per aver guidato l'auto sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. L'incidente si è concluso con lo sfondamento di un negozio fotografico di Londra.
Il cantante dopo l'esperienza in carcere ha dichiarato tranquillamente di essersi meritato in pieno il periodo di reclusione che ha affrontato con facilità, appunto perché cosciente di averla combinata grossa.
A noi George piace ricordarlo per la sua musica, sperando torni presto al meglio delle sue prestazioni musicali.
 
  
 
 

VOLO ALITALIA FERMATO NELL'AEROPORTO "JFK" PER SOSPETTO ALLARME BOMBA.

 
 

 
Per i fortunati viaggiatori che hanno atterrato almeno una volta nell'aeroporto americano di New York denominato "JFK", il ricordo corre alla trafila, alla vista dei poliziotti con i cani, ed allo sguardo indagatore alla vista del passaporto italiano.

Se, malauguratamente avete un anello di zirconi, vi chiederanno se sono diamanti e voi prontamente smentirete dicendo: "No, cubic zirconia".

Ma sicuramente non vi è mai capitato di dover abbandonare l'aereo per un sospetto allarme bomba.

L'aereo dell'Alitalia con a bordo turisti italiani ed americani, partito da Milano Malpensa era arrivato stanotte nell'aeroporto JFK, ma è stato fermato prima di arrivare al punto di sbarco, per effettuare approfonditi controlli al fine di scongiurare un pericolo di "bomba" a bordo.

Il falso allarme è stato prontamente smentito dalla stessa Alitalia su Twitter:
 
"Alitalia e' stata informata dalla Tsa - si legge sul tweet - e tutte le procedure di emergenza del caso sono state immediatamente messe in campo. L'aereo e' atterrato in sicurezza al Jfk alle 4,08 pm ora locale e tutti i passeggeri sono stati fatti sbarcare senza alcun problema".
 
Ma ripercorrendo la dinamica dell'evento a dir poco emozionante, basta ripercorrere i momenti fin da quando i passeggeri sono stati invitati ad abbandonare l'aereo. La notizia rivelatasi falsa, è stata smentita circa 2 ore dopo che il boeing Az604 è atterrato ed e' stato fermato sulla pista, immediatamente circondato da una decina di auto della polizia e dai mezzi delle squadre di emergenza. Il comandante ha quindi dato l'ordine di evacuazione, senza pero' indicare - raccontano i testimoni - il motivo.
 
"Non ci hanno avvertiti sul perche' stavamo per scendere", ha raccontato un ragazzo venuto negli Stati Uniti per una vacanza. Ai passeggeri e' stato solo detto di lasciare a bordo i bagagli mano. Una volta scesi sono stati fatti salire su alcuni bus, dove sono rimasti per circa un'ora e mezza.
 
"C'erano tantissimi agenti attorno all'aereo, decine di macchine della polizia e mezzi dei vigili del fuoco", racconta una ragazza: "Sembrava di stare in un film". A bordo sono quindi saliti gli artificieri e una squadra di specialisti che si occupano di verificare la presenza di agenti chimici e di altre sostanze pericolose. Tirati fuori dalla stiva del velivolo anche i bagagli per i controlli del caso. Alla fine l'allarme e' rientrato e i passeggeri hanno potuto fare ritorno sull'aereo che li ha finalmente portati al terminal di arrivo.

La telefonata di un mitomane arrivata alla torre di controllo non poteva di certo essere sottovalutata e le misure d'allarme sono state prontamente messe in atto.