È stata dedicata a ORNELLA VANONI la terza edizione dei SIAE Music Awards, in program sabato 22 novembre, al Superstudio Più di Milano, nell’ambito della Milano Music Week 2025.
«Con profonda commozione ricordo Ornella Vanoni, autentica icona della musica italiana, interprete assoluta degli autori italiani e parte della famiglia SIAE sin dal 1964.
La sua voce inconfondibile e la sua sensibilità artistica hanno attraversato il tempo e le generazioni, la sua arte raffinata e il suo carisma ci hanno onorato.
Ci mancherà tantissimo».
SALVATORE NASTASI, Presidente della SIAE
«Quello che voglio ricordare, oltre al suo essere una grandissima artista, è la sua ironia, il suo essere schietta, sincera, diretta. Era impossibile non ridere con lei, era una donna divertente e piaceva tanto ai giovani. Una volta eravamo in centro insieme, in San Babila, c’era una scolaresca, avranno avuto massimo 16 anni: quando l’hanno vista tutti hanno voluto fare una foto con lei, e lei era felicissima, come una bambina, in quel momento aveva la stessa età di quei ragazzi, e quel suo lato lo ha avuto fino all’ultimo giorno».
AMADEUS, conduttore dei SIAE Music Awards
// Il Club Tenco ricorda Ornella Vanoni.
Con profonda commozione e sincera gratitudine, tutto il Club Tenco si unisce nel ricordare Ornella Vanoni, figura imprescindibile della musica italiana, interprete raffinata e libera, voce capace di attraversare epoche, stili e generazioni con un’eleganza che rimarrà per sempre nella storia della canzone d’autore.
Per il nostro Club, Ornella non è stata soltanto un’artista di straordinario talento: è stata una presenza viva, un riferimento, una compagna di viaggio. Il suo rapporto con il Tenco è stato intenso, affettuoso, ricco di momenti che custodiamo con orgoglio.
Nel 1981, Ornella fu la prima donna nella storia a ricevere il Premio Tenco: un riconoscimento che non celebrò solo una carriera già luminosa, ma sancì simbolicamente l’importanza e la forza delle voci femminili nella canzone d’autore. Tornò poi al Tenco per ricevere, nel 1984, una Targa Tenco, segno ulteriore del suo costante rinnovarsi e della capacità rara di dare anima a ogni brano che interpretava.
Nel 2022 abbiamo voluto dedicarle un Premio Tenco Speciale, creato appositamente per onorare la sua unicità: un omaggio alla sua eleganza interpretativa, al suo percorso sempre in evoluzione, alla sua libertà artistica e personale. Quel momento rimane per noi un ricordo prezioso, la testimonianza del profondo legame tra Ornella e il nostro Club.
Oggi, di fronte alla sua scomparsa, sentiamo il peso di una perdita che tocca non solo il mondo della musica, ma tutti coloro che, come noi, credono nella canzone come forma d’arte, come linguaggio, come emozione condivisa. Ornella è stata una voce che ha saputo raccontare la fragilità e la forza dell’essere umano, una personalità capace di portare sul palco ironia, verità, misura e istinto. Una donna che non ha mai rinunciato alla propria autenticità.
Tutto il Club Tenco si stringe attorno ai suoi familiari, agli amici e a chi l’ha amata.
La sua voce continuerà a risuonare nel nostro lavoro, nelle nostre rassegne, nella nostra memoria collettiva. Rimarrà parte della nostra storia, come lo è di quella della musica italiana.
Grazie, Ornella.
Per le canzoni, per il coraggio, per lo stile, per il cammino che abbiamo condiviso.
Il Club Tenco
PACIFICO RICORDA ORNELLA VANONI
Per Ornella, 22 novembre 2025
Ho avuto la fortuna che abbiamo avuto tutti, quella di ascoltarla. I grandi artisti si appiccicano alle persone che amiamo, quelli che ci girano per casa. Ornella stava sulle spalle di mia madre, che affrontava armata di straccio la finestra cantando l’Appuntamento, sostituendo il testo con un insistito nananana, per poi scandirlo corretto e a squarciagola sul ritornello, “… Amore fai presto, io non resistoooo”, passaggio cantato con rinnovato vigore per accompagnare il gesto necessario a togliere un alone resistente dalla vetrata. Ornella veniva giù dalla radiolina sul frigorifero, appena dopo un notiziario, mentre il caffè risaliva allegro e riempiva la cuccuma - mio padre ignaro del potenziale criminoso dello zucchero, ne versava dentro un paio di cucchiaini abbondanti, mescolandolo al caffè direttamente nella caffettiera. Ornella usciva dalla radio estraibile della Seicento, o della Simca, o della Panda - sempre avuto un debole per le fuoriserie in famiglia. E chissà in quante docce, in quanti abitacoli, in quanti impianti stereofonici gracchianti o ad alta fedeltà c’era Ornella. Per non dire della televisione, o del cinema. Si dice degli artisti “era uno di casa”, mi sembra appropriato.
Poi ho avuto il privilegio di frequentarla.
Un primo incontro anni fa, grazie a Mario Lavezzi, nel suo magnifico appartamento di Largo Treves.
Poi c’è stato un Sanremo insieme, una canzone bellissima scritta per lei con Francesco Gabbani. E infine il privilegio di starle vicino per un anno e mezzo continuativamente, per scrivere la sua biografia. O meglio, come puntualizzava, il suo Diario Sentimentale.
Mi aspettava, immancabilmente elegante, nel salotto, seduta in poltrona, incorniciata nella finestra. In quella finestra ho visto le giornate buie già dal primo pomeriggio, l’intermittenza delle luminarie natalizie - che detestava. Poi la finestra l’ho vista aperta due dita, per far entrare la primavera tiepida. E infine di nuovo l’ho vista chiusa, nel tentativo di resistere all’assedio dell’afa. A volte mi accoglieva con un ricordo urgentissimo, “scrivi scrivi, che se no lo perdo!!” Altre volte era in silenzio, di profilo - mi stupiva, non mi ero accorto di quanto fosse bello il suo profilo.
Con gli occhi puntava il muro, lo trapassava e si allontanava. Ogni tanto trovava qualcosa e mi chiamava, io accorrevo e segnavo. Era come stare con una cesta sotto un grande albero capace di spostarsi, che ogni tanto si scuoteva e lasciava cadere frutti.
Era notoriamente spiritosissima, di quell’umorismo milanese che avevano perfezionato, intorno ai tavoli di bar e osterie, lei, Jannacci, Gaber e Pozzetto.
La battuta era implacabile, un bisturi, caustica ma mai malevola. Più che altro un ridimensionamento bonario, “se, ciao, è arrivato il Maradona!!”. Essendo io un musicista, la prossimità, la frequentazione, mai mi ha fatto perdere di vista la grandezza dell’artista che avevo davanti. E uno dei ricordi più vibranti che ho, ancora e spero per sempre acceso dentro, è la sua figura, vista da dietro il pianoforte, sul palco di Sanremo. Di tre quarti, le guance con ancora sopra le pugnalate di una lontana acne. Dritta, maestosa, che rovesciava sulla platea quella voce e tutto il teatro, tutto lo champagne, tutta la depressione, tutto il sesso, tutta l’amicizia, tutto il dolore, tutto l’appetito, tutto il divertimento che è stata capace di accumulare.
Spadaccina implacabile e vittoriosa contro avversari che non potevano minimamente tenerle testa, la Noia, il Prevedibile, la Prudenza. Tutti a terra, uno dopo l’altro.
Mi infilo nel coro di ringraziamenti. E cercherò, nonostante tutto il mio impaccio, di sostenere fino alla fine il tuo proposito:
“Non puoi risparmiare nella vita, in amicizia come in amore, non puoi essere tirchio.
Se sei al mondo, non puoi non partecipare.
Nel fuoco delle passioni bisogna entrarci.
E io dell’amore conosco l’ustione”.
Pacifico
CLAUDIO BAGLIONI RICORDA ORNELLA VANONI.
«Arrivederci Ornella».
Claudio