Dal fortunato incontro con Giancarlo Bigazzi nel 1986, Marco Masini si è imposto a tutto tondo nel panorama musicale italiano, affermandosi con un testo più importante dell'altro. Collaborazioni finalizzate a realizzare le colonne sonore di Mediterraneo, Mery per sempre, Ragazzi fuori.
L'anno del successo che lo consacra è il 1990 con il primo posto al Festival di Sanremo con "Disperato". L'anno successivo ci ritenta ed arriva terzo con la canzone "Perché lo fai". Erano gli anni d'oro della canzone Italiana e "Malinconoia" gli apre la strada per i grandi concerti.
Il resto è storia; l "T'innamorerai" (forse non di me) chi non l'ha cantata almeno una volta? E che dire di "Vaffanculo"? Non aveva nulla di volgare. Un libero sfogo di cui noi siamo diventati protagonisti. Avevamo la licenza dell'artista nel cantarla. Un inno di liberazione per un lavoro che ha varcato le soglie dell'Italia arrivando in Spagna, Germania e Francia.
Ritorna al Festival di Sanremo con "l'Uomo volante" alla 54a edizione, vincendo nuovamente. E' con quest'ultima fatica che si aprono nuovi orizzonti e con il "CD MASINI" che lo porta nuovamente in tour in Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Germania, Austria.
Ricordiamo il trade d'union nella vita di Marco, Giancarlo Bigazzi importantissimo per le collaborazioni con Umberto Tozzi, il trio di "Si può dare di più".
Con "Che giorno e'", stasera Marco tenta di vincere forse per l'ennesima volta. Ma il regalo che l'artista dona a tutti i suoi fans, è la semplicità e fluidezza della voce e delle corde vocali, ed un graffiato inconfondibile. A lui basta poco, la sua voce ed un piano come solo ai grandi per creare l'atmosfera giusta.