venerdì 20 gennaio 2017

FESTIVAL DI SANREMO - ENRICO RUGGERI NE PARLA SU RAI 3 -



  





Il Sanremo degli anni '80 con i Duran Duran, e nell'84 Enrico Ruggeri ha già registrato il suo quarto album. Una carriera consolidata.

Loredana Bertè, super-top delle cantanti italiane, cantava "Mare Mare" di Ruggeri.

Vasco Rossi cantava Vita Spericolata, ed aveva aperto una nuova strada a tutti.

Eros Ramazzotti, esordisce con Terra Promessa.

La miopia di Enrico giustifica i grandi occhiali bianchi.
Sul palco di Sanremo arrivano due clochard, che suonano i piatti, da sottofondo e conducono Enrico al premio della critica.

L'anno successivo è il momento del trio Morandi/Tozzi/Ruggeri con "Si può dare di più".

Insieme a Luigi Schiavone, Enrico scrive "Quello che le donne non dicono" che Fiorella Mannoia emergente e poco sconosciuta canta come se fosse stata scritta per lei.

"Come si cambia", precede "Quello che le donne non dicono".

Fiorella interpreta magistralmente il testo di Ruggeri nato per una voce maschile inizialmente. La canzone aiuta di sicuro il decollo definitivo della carriera della Mannoia, ancora in fase di affermazione artistica.

Ruggeri narra com'è diventato l'autore femminile per eccellenza:

"I lunghi anni dell'adolescenza in cui dovevi parlare con le donne, in qualche modo mi sono serviti.

Le tante fidanzate o mogli degli altri che ascoltavo. Quasi tutte le donne sono un pò deluse delle promesse disattese dell'uomo nella fase iniziale dell'innamoramento."

"Quello che le donne non dicono" narra delle delusioni femminili, raccontate a Ruggeri.

Dopo la vittoria di "Si può dare di più", sono arrivati i viaggi e la consacrazione come cantante e come autore. I critici avevano sollevato il dubbio che Ruggeri fosse nato per comporre e non per cantare.

Fatto smentito ampiamente con la vittoria di "Si può dare di piu'".

La casa discografica di Enrico era in cassa integrazione, con la vittoria di Morandi/Tozzi/Ruggeri, ed il successo planetario, le sorti di tutti cambiarono.

Nel 1987 durante il Festival, arrivò la notizia della scomparsa di Claudio Villa, morto la sera della kermesse musicale. Pippo Baudo, fermò lo spettacolo per qualche minuto e diede la notizia.

4 marzo 1943 di Lucio Dalla, La festa è appena cominciata è già finita "Canzone per te" di Sergio Endrigo, e la vittoria di Enrico con Mistero, riassumono il lavoro di cantautori seppur diversi, molto amati dalla critica. Gli anni '90 un pò tamarri, il total black di pelle, per stessa ammissione di Ruggeri, introducono una svolta, un cambiamento necessario. Dove l'immagine va di pari passo con la canzone.

Patty Pravo interpreta "E dimmi che non vuoi morire", magistralmente. Compare al Festival in una mise orientaleggiante ed incantò con la sua classe la platea in sala, ed i telespettatori a casa.

Si potrebbe andare avanti per ore, ma Sanremo è vicino, i giovani cantanti, i big, coadiuvati da Carlo Conti e Maria De Filippi, daranno il via, allo show musicale atteso da un anno intero.
Perchè Sanremo è Sanremo.




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RIGOPIANO - DOPO LA VALANGA DI NEVE SI PROSEGUE NELLA RICERCA DEI SUPERSTITI - NONOSTANTE IL CALARE DELLA NOTTE E DEL FREDDO -

L'arrivo all'ospedale di Pescara dei i tre bambini estratti dall'Hotel di Rigopiano © ANSA

Da questa mattina, sono in corso le operazioni per trovare le persone sommerse dalla slavina,  nell'Hotel di Rigopiano  nel comune di Farindola, in provincia di Pescara. Finora gli sforzi delle squadre hanno consentito di portare in salvo oggi 5 persone, tra cui 4 bambini. Per il momento sono 10 le persone estratte vive dalle macerie sommerse dall'imponente ammasso di neve.
La protezione civile, grandi professionisti, i vigili del fuoco, la finanza, e tutte le forze interessate, compresi i volontari, stanno lavorando in condizioni di disagio e di pericolo.
La notte è scesa, il buio, il freddo, i mezzi di circolazione non sono potuti transitare , ed il luogo della tragedia è stata raggiunta da uomini con gli sci.
Misure tecniche efficaci di professionisti addestrati nelle tecniche di soccorso, sono all'opera, instancabilmente nel tentativo di recuperare il più grande numero di persone.
La contrada di Rigopiano doveva essere chiusa, e l'albergo non doveva essere lasciato aperto. E' un quesito che in queste ore molti si pongono.
La protezione civile ha 4 regioni coinvolte da fenomeni eccezionali.
Il terremoto, la neve, ha isolato, e travolto alcuni cittadini dell'Aquila. A Campotosto si auspica l'arrivo di una nuova slavina nelle prossime ore. La frazione di Ortolano ha disposto un'evacuazione, una modalità preventiva opportuna che hanno attuato diversi Sindaci.
Per l'evento occorso a Rigopiano, e l'albergo coinvolto, sicuramente verranno accertate e ricondotte ad una serie di responsabilità figure professionali specifiche, nel tentativo di capire se  sono state applicate le misure di prevenzione del fenomeno, visto che l'allerta neve era prevista e prevedibile.
Stanotte, i professionisti coinvolti nel recupero degli ospiti sotterrati, rischiano personalmente ed è particolarmente apprezzato il grande sforzo senza fine, e l'alta professionalità applicata, vista l'impraticabilità delle zone coinvolte.
Nelle case di ogni italiano, la televisione è accesa solo su notiziari, che in contestuale riassumono lo stato dei lavori, nella speranza del ritrovamento di ulteriori superstiti.
Sara Garbuglia assistente della polizia di stato, stasera parla del collega di pattuglia, il poliziotto Domenico, di cui si aspetta la notizia dell'ufficialità del ritrovamento.
Sotto le macerie dell'albergo, bisogna fare affidamento sul proprio organismo che è abituato al massimo a sopportare i -27 gradi. Un bambino ha meccanismi di difesa più fragili rispetto ad un adulto, la temperatura all'interno dell'albergo è fondamentale, come il vestiario, e la possibilità di potersi muovere. La mancanza di ossigeno è lo spauracchio con cui fare i conti. Il tempo trascorre e questa notte si spera nei "sommersi e salvati" (Primo Levi).
Purtroppo ha cominciato a piovere, e la situazione tende a  peggiorare, ed il tempo comincia a scarseggiare. Il freddo potrebbe prendere il sopravvento sulle persone intrappolate, ma le voci dall'interno dell'hotel, fanno ben sperare.

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MILANO - DA SABATO 21 TORNA L'APPUNTAMENTO DI FITNESS RUN4ME - COMUNE DI MILANO -

Sabato 21 torna l'appuntamento di Fitness Run4Me

Venti appuntamenti indoor e outdoor dedicati alle donne
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 Dopo il grande successo della prima edizione, tornerà anche nel 2017 il ricco programma di allenamento al femminile Run4Me, un’onda rosa e di benessere che attraverserà l’Italia da gennaio a luglio. L’iniziativa ideata da RCS Active Team – RCS Sport in collaborazione con Lierac, con il patrocinio della Polizia di Stato e di Palazzo Marino per l’evento milanese, è dedicata a tutte le donne e aperta ai loro accompagnatori che vogliono tenersi in forma, scoprire la gioia di correre e allenarsi insieme e passare una mattinata spensierata insieme alle proprie amiche.
Da quest’anno l’allenamento a Milano avrà una nuova location indoor: la palestra Hard Candy Fitness di piazza della Repubblica, marchio di fitness creato nel 2009 dall’icona del pop femminile Madonna, da sempre appassionata di sport e di attività fisica. All’interno della struttura si svolgeranno sette appuntamenti di fitness propedeutico alla corsa. Le uscite di running avranno, invece, luogo presso i Giardini Montanelli.
Il programma prevede una quota di adesione minima, valida per tutti i 7 mesi di allenamento e per tutte le attività proposte (running, fitness, yoga etc.), con una lezione di prova durante il primo incontro e raccolta adesioni al successivo. Le partecipanti potranno dunque scegliere tra l’iscrizione base di 5 euro o l’iscrizione plus di 10 euro, che prevede il rimborso delle spese mediche in caso di infortunio. 
Il nuovo calendario di Run4Me a Milano prevede un totale di 20 appuntamenti al sabato mattina, a partire dal 21 gennaio e fino all’8 luglio: 13 saranno dedicati al running e 7 al fitness (con corsi tra quelli ideati dal personal trainer di Madonna, Craig Smith, come Breathe Kombat, Antigravity®, Barrè, Engine e allenamento funzionale). A marzo e maggio ci saranno inoltre una serie di allenamenti creati appositamente per le neo-mamme e i loro piccoli da Mamma FIT, associazione sportiva ideata da due istruttrici di fitness per le mamme che vogliono esercitarsi in compagnia dei propri bambini con carrozzina, passeggino e marsupio.

OMER AVITAL QUINTET - DOMENICA 5 FEBBRAIO 2017 ORE 11 AL TEATRO MANZONI DI MILNAO



Un grande protagonista del jazz
e della musica mediorientale

OMER AVITAL QUINTET

contrabbasso
Omer Avital

sassofoni
Asaf Yuria
Alexander Levi

pianoforte
Eden Ladin

batteria
Ofri Nehemya


Domenica 5 febbraio h. 11,00  torna al Teatro Manzoni di Milano per
Aperitivo in Concerto” uno fra i grandi protagonisti della scena musicale
internazionale, il celebre contrabbassista e compositore israeliano Omer
Avital, che a Milano presenta il suo nuovo quintetto, animato da alcuni
giovani solisti che rappresentano il meglio dell’improvvisazione jazzistica
israeliana di oggi. Il gruppo - che presenta una serie di composizioni in
cui Avital espone non solo la sua maestria strumentale ma anche la
sua affascinante vena compositiva, in grado di fondere improvvisazione
contemporanea e tradizioni culturali mediorientali, yemenite, marocchine-
si avvale di veri e propri virtuosi, i cui contributi arricchiscono una vena
compositiva scintillante e estremamente originale, capace di altissimi
momenti di lirismo quanto di una verve contagiosa e trascinante. Uno fra
i momenti più alti della programmazione di “Aperitivo in Concerto”, con
il suo affascinante e coinvolgente connubio di culture e tradizioni diverse.

OMER AVITAL

Contrabbassista, compositore e arrangiatore, Omer Avital è nato a Givataim, una
piccola città in Israele, da genitori di origini marocchine e yemenite. Ha iniziato
la sua formazione musicale a 11 anni, entrando nel conservatorio della sua città
natale per studiare la chitarra classica. Successivamente, dopo essersi iscritto alla
Talma Yalin, la più importante scuola d'arte del suo paese, Avital ha iniziato a
interessarsi al jazz. Passato al contrabbasso, in breve tempo prende la direzione
dell'orchestra della scuola, scrivendone gli arrangiamenti. Nel corso dell'ultimo an-
no di studi, all'età di 17 anni, Avital ha iniziato a suonare professionalmente, lavo-
rando in vari contesti con molti gruppi di generi musicali diversi, ed esibendosi re-
golarmente in tv, radio e in numerosi festival jazz. Dopo un anno trascorso suonan-
do nell'orchestra dell'esercito israeliano, Avital si trasferisce a New York, nel cui
ambiente si inserisce presto senza difficoltà, divenendo ben presto un richiesto
sideman, e iniziando un'attività internazionale collaborando con affermati musici-
sti quali Roy Haynes, Jimmy Cobb, Nat Adderley, Walter Bishop, Al Foster, Kenny
Garrett, Steve Grossman, Frank Hewitt, Jimmy Lovelace, Rashied Ali. Omer Avital
è stato molto attivo anche nella scena locale di New York con i migliori musicisti
della sua generazione, tra cui Mark Turner, Aaron Goldberg, Joshua Redman, Jason
Lindner, Jeff Ballard, Brad Mehldau, Antonio Hart, Claudia Acuña, Kurt
Rosenwinkel, Peter Bernstein, Greg Tardy, Myron Walden, Larry Goldings e Ali
Jackson, in particolare allo Smalls, dove è stato presente fin dalla serata d'apertura
nel 1994, e dove si è successivamente esibito molto spesso, sia alla testa di propri
gruppi che con bands come la Jason Lindner Big Band, il Charles Owens Quartet e
molti altri ancora, divenendo una delle colonne portanti del movimento musicale gravi-
tante intorno quel celebre locale. A 24 anni ha formato l'Omer Avital group, composto
da basso e batteria e quattro sassofoni, una band in cui si sono avvicendati i batteristi
Ali Jackson e Joe Strasser, e i sassofonisti Mark Turner, Greg Tardy, Charles Owens,
Joel Frahm e Myron Walden. Omer cita tra le proprie influenze Oscar Pettiford, Ray
Brown, Paul Chambers, Sam Jones, Scott LaFaro, Eddie Gomez, Charlie Haden e Ron
Carter. Omer Avital è uno strumentista straordinario, che ha saputo incorporare nel
proprio stile svariate influenze etniche assorbite durante la sua formazione, coniugandole
con delle spiccate doti jazzistiche in una cifra personale caratterizzata da grande
vigore e drammaticità, per la quale è stato accostato dal critico Ben Ratcliff del New
York Times a esponenti del contrabbasso quali Charles Mingus e William Parker.