Questa terza edizione di The Voice of Italy 2015 è all'insegna della novità e del cambiamento. Il primo, l'uscita di Raffaella Carrà dai coach ed il ritorno ed un nuovo ingresso della coppia Facchinetti.
Ottima scelta da noi condivisa. Francesco ritorna a percorrere il percorso iniziato in Rai ed interrotto per diverso tempo. Il padre Roby Facchinetti è un degno sostituto di Raffaella Carrà: un valore aggiunto.
Sembra che queste non siano le uniche novità, ma la musica vedrà impegnati musicisti diversi suonare strumenti di sicuro non molto popolari.
Bisogna sperimentare e dare spazio ad ogni varietà, ad ogni stile, ad ogni innovazione che possa soddisfare il gusto sempre più raffinato a cui ci ha abituati il Talent "The Voice".
I coach rimangono fedeli al programma: Noemi, J.Ax, Piero Pelu' e le new entry Francesco Facchinetti e Roby Facchinetti del mitico complesso italiano (Pooh). Lo dico per i molteplici americani che ci leggono, anche le canzoni dei Pooh hanno varcato l'oceano da diversi decenni, mietendo vittime non solo tra gli italo-americani.
Ma ritornando al programma sembra che il target d'età è notevolmente sceso.
Durante la conferenza stampa del programma Roby Facchinetti ha dichiarato:
C'è bisogno di un ricambio generazionale. Ben venga "The Voice" (e si rivolge ai giornalisti affinché scrivano dei talenti in futuro) Ci sono dei ragazzi eccezionali. Vanno aiutati, quando si spegneranno le luci, rischiano di ritornare nell'anonimato. Hanno messo in piedi una macchina straordinaria sia la Rai sia i produttori.
Noemi è convinta che, per rimanere in classifica, bisogna avere un progetto, impegno e comuni intenti.
J Ax: "Sono da un anno in Rai e già mi hanno trasformato in buono. Il format dà meno tempo di far ascoltare l'inedito, peculiarità del nostro Paese. Mi auguro che quest'anno la Universal ci segua maggiormente"
Facchinetti jr ritiene che la voglia di sfornare talenti, ogni due giorni, è tutta italiana.
Piero Pelù ha un rapporto continuativo con Francesco Guasti a cui produrrà il suo prossimo lavoro discografico. E Giacomo Voli e Claudia Megrè, a Sanremo inconsapevolmente, durante gli spot di un noto marchio di abbigliamento femminile.
Teodoli: "Noi dobbiamo portare talenti alla ribalta, i percorsi li devono creare radio, case discografiche. C'è tempo e le condizioni giuste per emergere nella musica. Il programma è un'occasione".
Quest'anno si dovrà puntare esclusivamente su talenti veri, testi memorabili e musiche di un certo spessore.
The Voice of Italy darà molta popolarità iniziale agli artisti di contenuto, e non è poco. Di certo bisogna dimenticare Suor Cristina e voltare pagina.
Il lavoro impegnativo dei 5 coach consisterà nel saper riconoscere non solo il talento, ma "l'animale" che alberga nell'artista di razza. Non è un opinione solo nostra, ma di alcuni addetti al settore.
Solo con una bella voce ed un bel visetto non si va da nessuna parte.
Ci vuole uno stile preciso e identificabile, una personalità leggermente dannata, e dei testi importanti sorretti dagli arrangiamenti di validi musicisti.
La Rai, anche nell'ultimo Sanremo ha lanciato un messaggio. Un progetto da seguire anche nel talent "The voice". E poi, se il talento si scoverà davvero, i produttori faranno a gara per accaparrarselo.
Del tipo? Tiziano Ferro!
Progetto ambizioso?
Non crediamo! Siamo curiosi di conoscere le nuove voci. Tutti pronti?
Inizia "The Voice of Italy 2015"!