Fino al 24 marzo Dino Abbrescia Emmanuele Aita -Alice Bertini - Marco Bonini -Paolo Calabresi - Anna Ferzetti ed Astrid Meloni vi faranno rivivere momenti divertenti ed esilaranti.
Quattro coppie di amici durante una cena decidono di appoggiare volutamente i propri telefonini sul tavolo e fare un semplice gioco.
Scoprire cosa contengono le Sim di ogni singolo telefonino per carpirne i segreti inconfessabili.
Il gioco della verita’ a cui si sottopongono, tra gags, alternanze di risate e piccole verità, mettera’ a nudo ognuno di loro.
Il gioco in cosa consiste?
Leggere ad alta voce i messaggi ricevuti agli amici e mettere in viva voce le telefonate pervenute.
Immaginate se ognuno di noi con i propri amici facesse la stessa cosa?
Di cosa potremmo avere paura? Lasceremmo il nostro cellulare al partner ed agli amici senza dei piccoli timori?
La grandezza della regia di Genovese è coadiuvata dal cast di attori che hanno saputo recitare con dei tempi tecnici perfetti, sincronizzati come un orologio.
Il biglietto da visita di inizio spettacolo è una sapiente scenografia realizzata con mobili vintage.
Le scene di vita vissuta, a casa di amici, sono talmente naturali che si ha l’impressione a volte, di essere spettatori sul palco.
Quanti sabato sera abbiamo trascorso a casa di amici portando una bottiglia di vino, meglio due, se si e’ in tanti.
Inevitabilmente tra le risate, le piccole confessioni, il buon cibo cucinato al momento ed un buon tiramisu’ l’aria cambia. Ci si rilassa e si parla un pochino di se’.
Ma se il protagonista diventa la Sim del nostro telefonino la scena cambia e si complica.
Piccole verita’, diventano grandi certezze. Le nostre vite segrete diventano pubbliche ed a volte imbarazzanti. E gli amici? Quelli che credevi di conoscere da 30 anni, se venissero a conoscenza di una relazione extraconiugale, oppure di un orientamento sessuale non noto e non socialmente condiviso?
Se i nostri amici credessero di avere di fronte una persona senza segreti e scoprissero di non conoscerci affatto? La trama della nostra vita non cambierebbe?
Perché andare al Teatro Manzoni a vedere Perfetti sconosciuti?
1) Gli attori sono calati in una finzione talmente reale da farci credere di “non stare recitando”.
2) la versione teatrale attuale non offende nessuno. Anzi mette in luce le debolezze umane e le maschere quotidiane.
Cadute le maschere, gli amici cambiano;
3) interrogarsi sui propri rapporti di coppia o di amicizia ridendo dall’inizio alla fine e’ cosa rara.
Quante vite segrete ha ognuno di noi? Si dice almeno tre. Sareste disposti a svelarle agli amici? Oppure continueranno ad essere dei “perfetti sconosciuti?”.
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#staresulpezzo
