Replica del recital a Mia Martini su Rai1.
Tributo ad una grande artista forse un po' troppo sensibile per poter cantare liberamente.
Marco Masini voce importante nel panorama musicale, ha dato un contributo importante cantando una canzone dedicata al padre.
L'uomo volante riceve un premio importante nel 2004, arrivato proprio nel momento di più grande sconforto e silenzio dell'artista.
Non c'è bisogno di spiegare, di rivangare, meccanismi subdoli, che non esistono solo nel mondo dello spettacolo, ma in ogni ufficio, in ogni cantiere.
Meccanismi che inducono alcune persone a diventare quasi invisibili, schiacciate da un potere imperante. Potere imperante che schiaccia sensibilità particolari e stili di vita a volte troppo educati.
Travolge e annienta non il potere imperante, ma la cattiveria ed una particolare dose di invidia.
Mia Martini, aveva la voce, l'interpretazione sofferta, aveva nel DNA l'essenza dell'artista.
Sofferta, riservata, educata.
Luzzatto Fegiz ha cercato di spiegare la voce malefica e nefasta che circolava sia su Mia Martini che su Marco Masini.
Di certo, la differenza non la fa chi celebra un artista ormai morto.
Il mondo in generale venera persone omologate, che vivono situazioni socialmente condivise, ma poi da chi?
Adriano Celentano ha scritto una lettera riferita a Mia Martini, pubblicata il 18 maggio del 1995 una settimana dopo la tragica morte di Mia Martini.
Una voce fuori dal coro, quella di Adriano Celentano che ha avuto il coraggio di pubblicizzare, l'enorme ingiustizia e cattiveria attuata ai danni di Mimì, da fonici, da produttori discografici, dagli ambienti ai lavori.
Mia Martini era stata talmente "ghettizzata"