domenica 27 agosto 2017

CRISTIANO DE ANDRE' CANTA "DE ANDRE' - CONCERTO AL TEATRO ARISTON DI SANREMO -






Il Pescatore, Creuza de Ma, trade d'union insieme al vasto repertorio di Fabrizio De Andre', in un discorso musicale mai interrotto tra il figlio Cristiano e Fabrizio (Il Faber).
Fin dagli anni '80, protagonisti sul palco, Fabrizio cantautore impreparato a far spettaccolo per sua stessa ammissione, ed il figlio musicista Cristiano.
A Sanremo, al Teatro Ariston, Cristiano De Andre' ha naturalmente e liberamente cantato il repertorio del padre.


 Un Cristiano generoso, polistrumentista, coadiuvato da ottimi musicisti, ha regalato circa 2 ore di musica, assoli, accompagnato dalla band o solista esperto al piano, al mandolino, alla chitarra.
Tanti sono gli anni trascorsi dai tempi in cui Cristiano suonava al Magia di Milano, e risentirlo sul prestigioso palco dell'Ariston, ha emozionato oltremodo.




Voce potente, interpretazione non scontata e personale, una scenografia accattivante e luci magicamente dirette, non hanno fatto rimpiangere grosse produzioni puramente tecniche.
Tutto, impermiato di musica ed intorno alla musica.
Nulla di artificiale, ogni canzone era sentita, trasmessa al suo pubblico come un equilibrista nell'intento di percorrere il filo che lo separa dal terreno.
Le emozioni, la generosità, la competenza musicale di Cristiano hanno catturato i fans di ogni genere.



La serata è stata scandita da momenti preziosi, dove il pacifismo, la non violenza, di un menestrello timido, di un poeta paragonato al Bob Dylan italiano, ha dato vita per voce di suo figlio Cristiano De Andre' ad una versione musicale nuova. Il nuovo che avanza, strizzando l'occhio tramite uno sguardo al cielo di un degno e unico interprete credibile di Fabrizio De Andrè.
Un artista emozionato, emozionabile, che si racconta al suo pubblico, ripercorrendo gli incontri del padre con Pierpaolo Pasolini, De Gregori,  ed ammettendo le proprie vittorie e dolori personali. Non più da comprimario, ma da protagonista.



 Un viaggio musicale tra padre e figlio, raccontato senza filtri, a cuore aperto.
La musica è stata protagonista alla stessa stregua di antichi testi biblici:

«Il pescatore», «Fiume Sand Creek», «Don Raffaè», «Il testamento di Tito»  «Crêuza de mä», "Una storia sbagliata", hanno avuto un degno e spettacolare nuovo arrangiamento musicale, proiettato verso un pubblico diverso, maturo, internazionale, con una forte predominanza "rock".




L'interpretazione di Cristiano nella "Guerra di Piero" è stata la ciliegina sulla torta.
Il buio, la luce diretta sul pianista, e l'assolo intimistico ed allo stesso modo potente, hanno avvolto il pubblico in una bolla magica., fin da "dormi sepolto in un campo di grano......................".
Lo spettatore rapito, ha cantato dimenticandosi di chi fosse l'autore, non era poi così predominante.
Perchè la canzone si crea, e si lascia andare. 
Solo attimi magici, possono ricrearne l'essenza.
Cristiano De Andrè, unico, diverso, il futuro, ci è riuscito nuovamente.
Grazie a te, Cristiano.




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sabato 5 agosto 2017

MASSIMO RANIERI A SANREMO - MALIA NAPOLETANA - "JAZZ" - TRIBUTO A PINO DANIELE - RENATO CAROSONE - PEPPINO DI CAPRI E DOMENICO MODUGNO -





Spettacolo musicale "Jazz", di Massimo Ranieri ieri sera al Teatro Ariston di Sanremo. "Malia Napoletana" il nome dello spettacolo che ha ripercorso la storia della musica napoletana dal 1950 al 1960.  

La voce imponente, forte e magistralmente chiara di un attore consumato di teatro, è stata accompagnata dai musicisti "jazz" di rara bravura : Enrico Rava (Tromba), Stefano Di Battista (Sax), Rita Marcotulli (Pianoforte), Riccardo Fioravanti (Contrabbasso) e Stefano Bagnoli (Batteria).

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La scaletta dei brani, scelti appositamente da Massimo Ranieri è stata composta da "Malafemmena" di Totò, "Anima e core", "Na voce e na chitarra", "Torero", "Luna caprese", "O Sarracino", "America" di Pino Daniele, "Luna rossa", "Tu si na malattia", "Nun è peccato", "Tu vuo' fa l'americano".

Lo spettacolo ha delicatamente omaggiato i grandi della musica italiana, ripercorrendo situazioni, scene di vita vissute nei night club, e sui grandi palcoscenici della musica italiana.

Fin dagli arbori, con Domenico Modugno, Renato Carosone, Peppino di Capri, arrivando al suo massimo culmine con un tributo a Pino Daniele e la sua "America", dove un batterista d'eccezione ha incantato il pubblico in estasi (Stefano Bagnoli).

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I musicisti Jazz e Massimo Ranieri sono stati abilmente riuniti in un progetto ideato da Mauro Pagani, produttore, manager e saggio intenditore, che ha unito consumate professionalità alla passione smodata per il "Jazz" di Massimo Ranieri maturata fin da giovanissimo (17 anni) e concretizzatasi negli ultimi anni.

La maestria della pianista non ha avuto eguali (Rita Marcotulli), e gli assoli dei musicisti hanno sapientemente introdotto nel mondo della musica "jazz" neofiti e spettatori abituati "alle solite canzonette".

La serata musicale all'Ariston è stata un regalo prezioso agli amanti della musica dal vivo, suonata, cantata, ed improvvisata. Perchè solo musicisti d'eccezione suonano, improvvisano con maestria, facendo credere al pubblico che tutto sia studiato.

La voce di Massimo Ranieri non ha avuto il benchè minimo tentennamento, forte, potente, incredibilmente fresca. Da consumato attore di palco, si è cimentato in passi di danza, leggeri e sapientemente costruiti: una fluidità di movimenti, frutto di passione, studio, esperienza, e grande disponibilità verso un pubblico affezionato.

Sono stati inevitabili due rientri sul palco a fine spettacolo che è durato dalle 21,40 circa fino alle 23,00.

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"Perdere l'amore", vincitore di Sanremo, è stata acclamata dal pubblico.

Ed una spettatrice gli ha gentilmente donato una rosa, frutto di un ricordo condiviso da gran parte dei fans accorsi.

I momenti preziosi sono stati innumerevoli: l'assolo della tromba, del batterista, del flautista abilissimo nel fluttuare da note basse ad altissime, della pianista che ha volato sulla tastiera con una velocità e precisione e del divertito sax di Stefano di Battista.

In sala, presenti, c'erano giovani spettatori, che hanno inspiegabilmente riconosciuto se non tutte, le canzoni più famose del repertorio napoletano: " E' nato nu criaturo niro niro, e a mamma o chiamma Ciro..................sissignore o chiama "Ciro"................

Del progetto musicale ideato da Mauro Pagani sono stati estrapolati dei C.D. in vendita, ed i musicisti Jazz, oltre a collaborare con Massimo Ranieri, continuano un percorso musicale singolo che li ha portati e porterà a Roma, Napoli ed in gran parte delle città italiane.


Massimo Ranieri "Malia" parte seconda

Giovanni Calone, in arte Massimo Ranieri, non ha solo cantato, ma ha generosamente fatto un omaggio musicale, abbracciando una grande fetta di pubblico, probabilmente inizialmente sorpreso.

Perchè, da dove si vuole partire a raccontare l'origine della musica italiana se non ripercorrendo gli anni dal 1950 al 1960 che hanno dettato le basi per il germogliare artistico di oggi?

E senza la canzone napoletana, e le melodie di Renato Carosone, dei sofferti successi di Domenico Modugno raggiunti dopo una carriera decennale, ed approdata a "O sole mio" e "Volare". Dietro i due successi principali di Domenico Modugno ci sono anni di privazioni e sacrifici dedicati alla musica.

Domenico Modugno, uomo nato a Polignano a Mare in Puglia, che dedica alla terra del sole (Napoli), una splendita "O sole mio", cantata in tutto il mondo, senza dimenticare "Volare".

Massimo Ranieri non ha cantato "Rose rosse" come acclamato da molti.

Ed il motivo si intuisce perfettamente: Giovanni Calone sceglie i brani da interpretare, ma il progetto non è rivolto principalmente ai suoi successi, ed in ogni tour la scaletta deve variare. Il repertorio napoletano è vastissimo e da diffondere, "Rose rosse" permettendo.

Si ringrazia il Teatro Ariston per la serata abilmente gestita dal personale in sala, e Radio Sanremo che ha reso possibile la visione della serata, invitandoci.



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