Martedì prossimo 4 marzo, nascerà la fondazione dedicata a Lucio Dalla, come lo stesso artista avrebbe voluto.
Per molti, la canzone 4 marzo 43 è il capostipite di un repertorio che riassume la figura del poliedrico cantante, amante dei giovani, generoso, curioso delle varie forme di spettacolo, che ritrovava in ambienti e persone totalmente diverse tra di loro.
Uomo, amante di Dio e degli angeli, ha in qualche modo messo in pratica le sue personali opinioni, e con la sua presenza, ha accompagnato il cammino di molti artisti, e molti ancora beneficieranno non solo della fondazione, ma della sua etichetta discografica che continuerà a produrre giovani talenti.
La casa museo di Via D'Azeglio nella sua amata Bologna, sarà il teatro di iniziative meritevoli, quali l'istituzione di borse di studio e realizzando pubblicazioni ed eventi in nome dell'artista.
I cugini hanno rispettato le volontà di Lucio, ed il progetto complessivamente vedrà la sua reale realizzazione verso metà anno, giugno, il tempo necessario per le autorizzazioni, dopodiché saranno presentate le attività in un calendario ufficiale.
Avremo la scusa per fare un giro a Bologna, ripercorrere le strade percorse da Lucio, e capire quanto sia stato grande il piccolo folletto, non solo nella musica, ma nella gente che lo ha amato, e nelle opere di cui si circondava.
Fatale, sarà stata la fatica della Kermesse musicale di Sanremo di due anni fa, dove Lucio era andato per dirigere Pierdavide Carone, o forse solo il fato, che lo ha visto spegnersi esattamente una settimana dopo a Montreux in Svizzera all'inizio della sua tournee'.
Il mio ulteriore rammarico, la fotografia che non ho potuto scattare a Lucio.
L'unico anno in cui non sono potuta andare a Sanremo, lui mi ha fatto lo scherzetto di andarsene, sono sicura che lo avrei trovato in giro per la città, oppure in qualche bar.