mercoledì 9 ottobre 2019

#IO VADO AL MANZONI - IL BERRETTO A SONAGLI- LUIGI PIRANDELLO - LA PROSA A MILANO -

La Prosa al Teatro Manzoni

Francesca e Virginia Bellomo presentano dal 10 al 27 ottobre 2019 "IL BERRETTO A SONAGLI" di Luigi Pirandello, con Gianfranco Jannuzzo, Emanuela Mini (Beatrice), Alessio Di Clemente (Fifi), Rosario Petix (Commissario Spano'), Alessandra Ferrara (Fana) , Carmen Di Marzo (Saracena), con la partecipazione di Anna Malvica nel ruolo della signora Assunta.

La regia è di Francesco Bellomo,adattamento Francesco Bellino, Moreno Burattini, assistente alla regia Maya Melis, voce solista Francesca Gambina.

"Il berretto a sonagli" prende spunto da due novelle : "Certi obblighi" e "La verita'"; in entrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell'adulterio della moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia dell'onorabilita'.

La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento; in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze.

La vicenda trascende, nel suo giuoco beffardo, la realtà dell'ambiente, ma non si sarebbe potuta realizzare al di fuori di quella.

Ciampa, scrivano in una cittadina all'interno della Sicilia, è inserito in una società piccolo-borghese, condizionata dai "galantuonimi", ma non esclusa da un rapporto attivo, anche se subalterno, con la classe superiore.

La morale sessuale è pur sempre sofisticata, ma acquisisce, nel caso di Ciampa, il decoro convenzionale e ipocrita del codice borghese del perbenismo, un codice sul quale la beffarda rivalsa del subalterno gioca una sua partita arguta e teorizza il sistema pratico, socio-morale delle "tre corde": la seria, la civile e la pazza.

IL personaggio di Ciampa proposto da Gianfranco Jannuzzo è il distillato di questa contaminati pirandelliana e si muove con pacatezza e lucidità nell'arco dei sentimenti di dolore, furore, pietà e ironia che permeano il suo essere ora uomo, ora pupo, ora personaggio.

Una recitazione sommessa che cova la sua esplosione, un personaggio ragionate eppure tempestato di offese laceranti.

Si è voluto creare un apparentamento tra Ciampa e il professor Toti di "Pensaci Giacomino" per una certa similitudine tra i due protagonisti, ma principalmente per le situazioni.

Lo spirito che anima Toti, pieno di rassegnazione pur di mantenere gli affetti, risulta dominante, seppure in maniera diversa, anche in questa sorta di triangolo tra Ciampa, la moglie Nina e il Cavalier Fiorica.

IL recupero del copione originale consente di evidenziare la spontaneità della vis comica pirandelliana.

Inoltre il reinserimento di alcune scene tagliate permette di identificare meglio e la tematica dell'opera e i caratteri dei personaggi.

Ci si riferisce in particolare al primo atto, (quadro I) dove la protagonista afferma che ogni notte ha la tentazione di ammazzare il marito, al quadro III in cui Fifi accusa la sorella di un'ambiguita' sessuale, che sarebbe a suo dire il problema per cui il marito cerca altre donne, o ancora al quarto V con la battuta di Spano' sul pane francese o all'atto secondo (quadro I) con la scena dello scorpione nella biancheria, indicatore del tradimento nella casa.

Per dare maggior impatto emotivo si è anche aggiunto un prologo in flashback all'inizio dello spettacolo, dove gli amanti clandestini vengono colti in flagranza di reato ed arrestati, scena che non esisteva e di cui si sentirà il racconto durante la commedia.

L'ambientazione, collocata nell'immediato dopoguerra, permette di recuperare certe situazioni tipiche del mondo siciliano ed in particolare agrigentino di quel tempo.

Le musiche di Mario D'Alessandro ci riportano a quelle sonorità forti e Ferragni che hanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni '50.

La scenografia di Carmelo Giannelli è ispirata alle case siciliane dell'epoca, dove si era soliti coprire le pareti con i teli neri e tutti i mobili e le finestre con dei drappi, metafora di un desiderio di non contaminazione e conseguentemente di una mancanza di rapporto tangibile con le cose e le persone.

Vi abbiamo incuriosito?

Andiamo al Teatro Manzoni a Vedere "Il berretto a sonagli".


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