La riqualificazione delle periferie urbanistiche è un'esigenza sentita dal grande architetto, Renzo Piano, voluta e bramata dai cittadini che popolano le periferie di Milano.
Renzo Piano con il suo stipendio da Senatore, aiuta il ripristino al Giambellino, intervenendo nei luoghi dove il disagio sociale si annida e l'integrazione è un processo lento.
6000 abitanti al Giambellino, nato negli anni '60, dove la "bellezza vera e profonda" è racchiusa nell'idea della convivenza.
Una cultura con la "C" maiuscola, alla base della ricerca dello studio di Renzo Piano.
Parole sagge e non scontate.
La bellezza esiste anche nelle periferie milanesi, o di qualunque città italiana. Basta solo vederla, o intervenire con piccoli accorgimenti tecnici, non sempre sostosissimi.
Il governo ha stanziato 500 milioni per gli interventi nelle periferie, e sono una partenza importante per la realizzazione di piccoli progetti annuali in cui nello specifico, la piazza oppure il parco vengono rinverditi e risorgono a nuova vita.
Luoghi di aggregazione e cultura importantissimi.
Parigi è la casa di Renzo Piano, città che lui conosce molto bene. E dove con il suo staff sta ideando il nuovo Tribunale.
Le "banlieue" di Parigi sono le più pericolose al mondo, sono da 30 anni luogo di segregazione raziale, politica, "deserti affettivi".
I "deserti affettivi", sono luoghi dove la città è un misto di invenzioni, La città/civiltà è fatta di un mix una miscela di funzioni, luoghi dove la gente si ritrova, la cultura è assente, ma è forte del "convivere".
Occorrerà un lavoro lento, trascorreranno una, o due generazioni prima di arrivare a ridefinire le periferie in città.
Renzo piano un pacifista di nascita e di crescita, si definisce "figlio di un temporale". Non un pacifista inerte, ma alla ricerca della pace nel lavoro metodico, sistematico, per costruire la pace.
Lo stesso vale per costruire una piccola città.
E Renzo Piano intervistato da Lucia Annunziata narra della sua attività:
"Al Giambellino abbiamo abbattuto un muro di 6 metri quadri, arriveremo ed abbiamo pensato a tanti luoghi in ogni città periferica. Abbiamo lavorato a Catania, e lavoreremo nelle "città invisibili".
La costruzione della pace è una collana di piccoli gesti.
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