venerdì 12 dicembre 2014

FEDERICA UCCISA DAL FIDANZATO. LA PROCURA DI CIVITAVECCHIA INCHIODA L'EX FIDANZATO.




Il Gip di Civitavecchia dopo 2 anni d'indagini inchioda l'ex fidanzato di Federica Mangiapelo.
La ragazza morta nel lago di Bracciano non è deceduta per morte naturale come per diverso tempo era stato fatto credere.
Dalla ricostruzione che ha portato il Gip al fermo di arresto per l'ex fidanzato emergono diverse circostanze che portano ad una probabile ricostruzione:
 
- il ragazzo deve aver sorpreso l'ex fidanzata in compagna di un altro ragazzo. Sembra l'abbia pedinata, forse aspettata. L'ha sbattuta diverse volte sulla sabbia, fino ad immergerle la testa nell'acqua fredda.
Poi, il giovane, tornato a casa avrebbe avuto l'involontaria complicità della madre, a cui ha chiesto di lavargli i pantaloni che sarebbero serviti per andare ad una festa il giorno dopo. Festa che non c'è mai stata.
Insomma, un impeto giovanile, una disgrazia premeditata, visto il pedinamento alla ragazza.
Federica Mangiapelo di 16 anni, era a detta dei genitori  "un'esperta nuotatrice", e la morte per miocardite non solo non convinceva nessuno, ma stonava del tutto.
Come ha evidenziato il legale della famiglia di Federica:
 
"C'è stata una svolta, finalmente" - commenta Andrea Rossi, legale di Rosella, la madre di Federica. "Questa - aggiunge - è evidentemente la conseguenza dell'incidente probatorio che è stato effettuato per accertare le reali cause della morte. Ci eravamo opposti all'archiviazione - prosegue il legale- le attività della famiglia per arrivare alla verità non si sono mai fermate. A questo punto - aggiunge - ci aspettiamo il rinvio a giudizio per Di Muro e un processo che consenta finalmente di fare luce sulle cause della morte di Federica". "Questa svolta - conclude - è anche un riconoscimento a chi, come la mamma di Federica, si è sempre rifiutata di credere che la causa della morte fosse da attribuire alla  miocardite di cui soffriva la ragazza".
 
Ricordiamo che Federica è morta affogata, fra le 2 e le 4 di notte del 1 novembre 2012, Marco di Muro unico indagato di 24 anni, fidanzato della ragazza, deve averla immersa anche per poco con la testa in acqua. Un gesto violento, dopo aver cercato di sfilarle il giubbino. La tragedia è avvenuta tra strattoni, freddo, vista l'ora e con il colpo di grazia dell'acqua gelida. Troppi traumi per una giovane donna che soffriva di miocardite. Pur non essendo state rinvenute prove di percosse o colluttazione, il Gip ha confermato il fermo d'arresto del ragazzo. Non si è trattato di una bravata tra ragazzi, ma una tragedia sentimentale che si poteva evitare.

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