venerdì 7 giugno 2024

MIETTA DA OGGI IN ROTAZIONE RADIOFONICA IL BRANO “BANG” ONLINE IL VIDEOCLIP DIRETTO DA MARIO RUSSO https://www.youtube.com/watch?v=rQh-pGgvwZc&ab_channel=MIETTAOFFICIAL

 



Da oggi, venerdì 7 giugnoè in rotazione radiofonica il brano BANG, il nuovo brano della grande interprete della musica italiana MIETTAÈ online il videoclip(https://www.youtube.com/watch?v=rQh-pGgvwZc&ab_channel=MIETTAOFFICIAL).

 

“BANG” è il manifesto di chi si abbandona all’amore, senza paure o indugi.  Mietta esprime con la sensualità e la fierezza che la caratterizzano, la passione trascinante di un amore che “brucia” e a cui non ci si può che arrendere. Al centro del brano pop, dal ritmo esplosivo e coinvolgente, un gioco di seduzione in cui vale tutto, persino caricare il cuore e fare “bang”!

 

Il brano, scritto da Gianclaudia FranchiniMietta Marco Rettani e composto daGianclaudia Luca Serpenti, è prodotto da “Serpenti” al Serpenti Music Studio (Dischi dei sognatoriDafra SrlAda Music Italy).

 

Il videoclip, per la regia di Mauro Russovede Mietta protagonista di una Milano notturna, ora nelle stanze del suggestivoMuseo del Novecento, ora per le strade del centro tra ombrefascino e mistero. Nel videoclip che è un vero e proprio cortometraggio, si incontrano, sullo sfondo della narrazione, arte e musica, grazie alla magnificenza del Museo e della Galleria Vittorio Emanuele II.

 

Con questo video Mietta ribadisce ancora una volta il rapporto viscerale che la lega alla città di Milano, a cui ha reso omaggio nel suo precedente brano, “Milano è dove mi sono persa”.

 

«Desideravo che il videoclip fosse ambientato in un museo di arte contemporanea per sottolineare come la musica tutta sia arte, compreso questo nuovo pop così lontano da quello a cui siamo stati abituati fino a poco tempo fa – racconta Mietta−In questo video, come ho fortemente voluto, Il pop trova dimora nello stesso luogo delle opere d’arte novecentesca, a loro volta distanti da quelle classiche, a simboleggiare come tutte le forme artistiche abbiano una loro dignitàLo splendore del Museo del Novecento con la vetrata della sala Fontana che si affaccia sul Duomo ha contribuito, dal punto di vista estetico, alla costruzione della narrazione di questo brano, diretto e potente».

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