giovedì 26 settembre 2019

IL BERRETTO A SONAGLI AL @TEATROMANZONI #TEATROMANZONI DI MILANO CON GIANFRANCO JANNUZZO

Francesco e Virginia Bellomo

presentano

Dal 10 al 27 ottobre 2019
feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30


GIANFRANCO JANNUZZO


IL BERRETTO A SONAGLI

di Luigi Pirandello
con Emanuela Muni (Beatrice)

Alessio Di Clemente (Fifì) Rosario Petix (Commissario Spanò)
Alessandra Ferrara (Fana) Carmen Di Marzo (Saracena)
e la partecipazione di Anna Malvica nel ruolo della signora Assunta

scena Carmelo Giammello
musiche Mario D’Alessandro
luci Giuseppe Filipponio
costumi Mara Gentile

regia FRANCESCO BELLOMO
adattamento Francesco Bellomo, Moreno Burattini
assistente alla regia Maya Melis
voce solista Francesca Gambina

“Il berretto a sonagli” prende spunto da due novelle: “Certi obblighi” e “La verità”; in
entrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell’adulterio della
moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia
dell’onorabilità.

La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a
precisi codici di comportamento; in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze.

La vicenda trascende, nel suo giuoco beffardo, la realtà dell’ambiente, ma non si sarebbe
potuta realizzare al di fuori di quella.

Ciampa, scrivano in una cittadina all’interno della Sicilia, è inserito in una società piccolo-
borghese, condizionata dai “galantuomini”, ma non esclusa da un rapporto attivo, anche

se subalterno, con la classe superiore. La morale sessuale è pur sempre sofisticata, ma
acquisisce, nel caso di Ciampa, il decoro convenzionale e ipocrita del codice borghese del
perbenismo, un codice sul quale la beffarda rivalsa del subalterno gioca una sua partita
arguta e teorizza il sistema pratico, socio-morale delle “tre corde”: la seria, la civile e la
pazza.

Il personaggio di Ciampa proposto da Gianfranco Jannuzzo è il distillato di questa
contaminatio pirandelliana e si muove con pacatezza e lucidità nell’arco dei sentimenti di
dolore, furore, pietà e ironia che permeano il suo essere ora uomo, ora pupo, ora
personaggio.

Una recitazione sommessa che cova la sua esplosione, un personaggio
ragionante eppure tempestato di offese laceranti.

Si è voluto creare un apparentamento tra Ciampa e il professor Toti di “Pensaci
Giacomino” per una certa similitudine tra i due protagonisti, ma principalmente per le
situazioni.

Lo spirito che anima Toti, pieno di rassegnazione pur di mantenere gli affetti,
risulta dominante, seppure in maniera diversa, anche in questa sorta di triangolo tra
Ciampa, la moglie Nina e il Cavalier Fiorica.

Il recupero del copione originale consente di evidenziare la spontaneità della vis comica
pirandelliana. Inoltre il reinserimento di alcune scene tagliate permette di identificare
meglio e la tematica dell’opera e i caratteri dei personaggi.

Ci si riferisce in particolare al primo atto, (quadro I) dove la protagonista afferma che ogni
notte ha la tentazione di ammazzare il marito, al quadro III in cui Fifì accusa la sorella di
un’ambiguità sessuale, che sarebbe a suo dire il problema per cui il marito cerca altre
donne, o ancora al quadro V con la battuta di Spanò sul pane francese o all’atto secondo
(quadro I) con la scena dello scorpione nella biancheria, indicatore del tradimento nella
casa.

Per dare maggiore impatto emotivo si è anche aggiunto un prologo in flashback all’inizio
dello spettacolo, dove gli amanti clandestini vengono colti in flagranza di reato ed arrestati,
scena che non esisteva e di cui si sentirà il racconto durante la commedia.

L’ambientazione, collocata nell’immediato dopoguerra, permette di recuperare certe
situazioni tipiche del mondo siciliano ed in particolare agrigentino di quel tempo.

Le musiche di Mario Alessandro ci riportano a quelle sonorità forti e terragne che hanno
caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni ’50.

La scenografia di Carmelo Giammello è ispirata alle case siciliane dell’epoca, dove si era
soliti coprire le pareti con i teli neri e tutti i mobili e le finestre con dei drappi, metafora di un
desiderio di non contaminazione e conseguentemente di una mancanza di rapporto
tangibile con le cose e le persone.

ORARI: feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30
BIGLIETTI:
Poltronissima Prestige € 35,00 - Poltronissima € 32,00 - Poltrona € 23,00

Poltronissima under 26 € 15,50

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