sabato 1 marzo 2014

Francesco De Gregori a Los Angeles!

Elisabetta Canalis in occasione del Festival Italiano a Los Angeles ha potuto incontrare il "Principe" Francesco De Gregori ed ha cenato con lui e sua moglie Alessandra. Elisabetta vive a Los Angeles ed è quindi  stata facilitata nell'incontro.
Francesco De Gregori con Elisabetta Canalis a cena a Los Angeles
 
L'artista ha cantato e ricevuto una standing ovation appena attaccate le note di "Viva L'Italia". Il primo concerto hollywoodiano del musicista, evento chiave del festival “Los Angeles Italia” orchestrato da Pascal Vicedomini.
De Gregori oltre ad aver scritto canzoni memorabili come "La donna cannone", "Rimmel", è un personaggio poco dedito al gossip e perfettemente coerente con la sua personalità. Ricordo di aver sentito parlare da un altro artista di cui non ricordo il nome, di una sua apparizione musicale in metropolitana.
Erano in 2 a suonare, probabilmente sperando di essere riconosciuti. Non li ha riconosciuti nessuno e sembra che De Gregori ci sia rimasto piuttosto male.
Ma ritornando a Los Angeles, riportiamo un'intervista rilasciata dall'artista al Messaggero:
 
Che impressione le fa essere in America?
«È una grande emozione, perché qui ho preso molto. Questo Paese è la culla della mia formazione musicale. E’ come se tornassi nel negozio in cui ho rubato...».

Come mai ci è venuto di rado?
«Sono sempre stato poco ambizioso, l’Italia mi andava larghissima. Le parole delle mie canzoni sono poco traducibili e poco esportabili, perciò non mi sono mai sentito spinto a espatriare».

Si può dire anche oggi “Viva l’Italia”?
«Più che mai. Al sentimento di appartenenza non si può rinunciare nemmeno in un momento problematico come questo. La canzone la scrissi nel 1979 ma non è invecchiata, anche se quell’Italia flagellata dal terrorismo non c’è più».

Qual è oggi “l’Italia che resiste”?
«Quella che si sforza di non perdere il senso di appartenenza e l’orgoglio per questo Paese di grande e sterminata bellezza».

Renzi può riaccendere la speranza?
«La speranza c’è sempre. Io voglio vedere cosa succede e faccio il tifo perché le cose avvengano».

Si definisce ancora di sinistra?
«Oggi non mi interessa definirmi. Preferisco seguire con affetto le vicende del mio Paese. Quanto alla sinistra, il discorso sarebbe lungo. Oggi non so cosa sia, come del resto non lo sapevo trent’anni fa».

Ha visto il film di Sorrentino, candidato all’Oscar?
«Sì, e l’ho amato incondizionatamente. È bellissimo e doloroso. Lo sguardo del regista non è crudele ma straziante. Come tutti i bei film La grande bellezza non dà risposte».

Cos’è per lei la “grande bellezza”?
«Più che un requisito estetico, un sentimento».

Va spesso al cinema?
«Mi ha divertito American Hustle e ho amato molto A proposito di Davis: parla di un folksinger, è roba mia!».

Cosa la ispira oggi?
«Continuo a pascolare su tre o quattro accordi, ma credo di avere uno sguardo più profondo sulla musica».

Cosa prepara?
«Un disco con venti pezzi vecchi ricantati e risuonati oggi che sono un uomo e un artista diverso. E’ come ridipingere lo stesso quadro, è il vantaggio del mio mestiere».

A Hollywood, De Gregori ha abbracciato Sorrentino. Tornando a casa in macchina, il regista ha cantato a squarciagola con la moglie e i figli le canzoni del “Principe”.

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