domenica 30 novembre 2014

EATALY DI NEW YORK PARLA MILANESE!

 
 

 
 
Cosa troviamo a New York nella 200 Fifth Avenue?
Eataly!
E' nato dal 14 novembre un piccolo gemellaggio tra Eataly di New York e Milano.
Nello store di Madison Square, si parla italiano.
In che modo?
Si parla, si pubblicizza e si descrive il prossimo "Expo del 2015" a Milano, introducendo gli americani che non sono mai stati nella nostra città e non hanno mai visto la cattedrale del  Duomo.
Tutto questo rimarrà esposto fino  al prossimo 1 maggio 2015.
 
E' bene ricordare che la cattedrale del Duomo è stata realizzata nel corso di quattro secoli, dal 1386 al XIX secolo, in stile gotico lombardo, è il simbolo per eccellenza della città, con “La Madonnina” settecentesca, in rame dorato, opera di Giuseppe Bini. 
 
Alla mostra "Eataly per Duomo" organizzata dal fondatore  Oscar Farinetti, c'era il Sindaco   di   Milano  Giuliano   Pisapia,   il Console  Generele   Natalia   Quintavalle,
Angelo Caloia presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo e Piero Galli general manager eventi della Milano Expo.
Un'occasione unica per vedere da vicino alcune significanti opere d'arte come la statua di Santa Lucia, un'immagine della Vergine ed un assortimento di guglie uniche. Un progetto questo che il professor Caloia della Veneranda Fabbrica ha inteso realizzare "per aiutare a costruire un ponte tra il cuore di Milano e il centro di New York".
Eataly ha deciso di sostenere la Veneranda Fabbrica nell'avvio di una raccolta fondi attraverso l'organizzazione International Patrons of Duomo di Milano, con la campagna "Do You Duomo?" (info sul sito www.foritaly.org) per completare i lavori di restauro del Duomo e riportarlo allo splendore originale.
"La mia presenza a New York - ha spiegato il sindaco Pisapia -  serve a rafforzare l'amicizia tra Milano e la City, in secondo luogo per far conoscere le offerte che Milano farà sia prima che durante e dopo l'Expo".
Pisapia parlando della mostra "Eataly per Duomo" e della Expo ha detto: "Abbiamo portato la Madonnina perché rimane uno dei simboli di Milano. Ma soprattutto quello che interessa sono due aspetti: uno comunicare cosa sarà l'Expo, non solo per la presenza di 140 Paesi ricchi e poveri del mondo, dell'Onu, della Fao, dell'Unione europea che potranno confrontarsi sul futuro del pianeta, sulla lotta alla fame nel mondo e sugli sprechi alimentari, oltre che sulla sana alimentazione".
Milano lancia la food policy e Pisapia spiegherà al sindaco de Blasio il progetto.
"L'altro tema - ha proseguito il sindaco - è la food policy che Milano vuol fare con tutte le grandi città del mondo con obiettivi realizzabili, non sogni. Già siamo in fase avanzata, hanno aderito oltre 40 sindaci di città di tutto il mondo e sono certo che ci sarà condivisione anche con il sindaco Bill de Blasio quando lo incontro a City Hall".
Il sindaco Pisapia ha detto che l'Expo può essere un'ottima occasione per le nuove generazioni di italiani all'estero per conoscere le proprie origini. "Il nostro obiettivo è di far sì che vengano le nuove generazioni di discendenza italiana che amano il nostro Paese, ma che non lo conoscono, che si fermino a Milano tre o quattro giorni nel periodo dei sei mesi della Expo, pieni di cultura, con mostre di altissimo livello, con il tempio della musica la Scala che alzerà il sipario tutte le sere ed eventi in tutta la città".
 
"È la prima volta che il Duomo esce anche fisicamente dall'Italia e abbiamo voluto farlo perché riteniamo che sia un monumento di valore internazionale unico, è una delle otto meraviglie del mondo ed ha sempre avuto una dimensione internazionale".
La speranza è che si possa raggiungere la somma di 180.000 dollari necessari per l'intervento di restauro del Duomo.
 
Un viaggio fatto a fin di bene!
 





 
 
 

 
 
 
 

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