Bruce Springsteen, in sella alla sua Harley-Davidson customizzata del 1992, rimanda l'immagine di un uomo comune.
Camicia a scacchi blu, una casa vissuta, niente di preordinato e fintamente chic. Una dimora vera, dove in vista ed a portata di mano si trova la sua chitarra, in un angolo il pianoforte a coda, le foto della sua famiglia ed un arredamento vagamente "vintage". Niente ninnoli, tutta vita vera.
Meticoloso, prima di ogni concerto stila una scaletta di 31 brani da consegnare alla sua fedele "E Street Band". Un canovaccio di base, che subisce variazioni a seconda delle esigenze del pubblico, ma sostanzialmente resta la base di ogni suo concerto.
Concerto a cui può andare un adolescente, marinando la scuola, ed a cui Bruce firma la giustifica per la scuola.
Perchè Bruce ha sentito il sacro fuoco della musica all'età di 7 anni, quando un natale si fece regalare la sua prima chitarra, dopo essere rimasto affascinato dalla visione di un idolo di tutti i tempi: Elvis Presley.
Inizia la sua carriera, tra tumulti giovanili di passaggio dalla scuola cattolica, di cui riusciva a sopportarne le regole con un evidente imbarazzo giovanile.
Entra a far parte di Band musicali, ma è nel 1971 che riesce ad incidere il primo disco ed a confermarsi l'anno successivo, visti gli inizi deludenti.
"Born to Run" il pezzo chiave di ogni suo concerto, Bruce lo realizza all'età di 24 anni ed è il nome della sua autobiografia pubblicata di recente dalla Mondadori.
Una doppia uscita, libro e Cd "Chapter And Verse" che contiene 5 inediti e ripercorre la carriera degli inizi di Bruce, regaleranno ad un fortunato vincitore la chitarra "Fender Telecaster American Standard", provata ed autografata da Bruce a chi si collegherà a: eventi.mondadoristore.it.
Will you walk with me out on the wire? E' solo l'inizio della canzone simbolo di Bruce. Un brano che non manca mai nella sua scaletta musicale.
"Camminerai con me sul filo? Perchè sono solo un viaggiatore impaurito e solo, bimba. Ma devo sapere cosa si prova.Voglio sapere se l'amore è folle. Voglio sapere se l'amore esiste."
Ci sono ancora dubbi sul perchè "Born to run " dopo decenni, continui a porsi gli stessi interrogativi, a cui i fans, rispondono e si fanno delle domande. Perchè le generazioni cambiano, ma i sentimenti restano gli stessi, si cambia piazza, ma il grido resta unico. Un'interrogativo, all'emblema della libertà, della corsa verso il tempo, della voglia di scappare, tipica di un adolescente.
Un artista circondato dalla sua E Street Band, dalla moglie chitarrista e cantante Patty Scialfa che gli ha dato 3 figli: Evan James, Jessica Rae e Samuel Ryan ed il suo miglior amico il chitarrista Steven Van Zandt.
Una moglie 63enne, un'amico come Steven, coraggioso nel rapportarsi ad un Bruce in origine "particolare". Un uomo che ha sempre pensato che l'unico suo lavoro fosse la musica, non facendo nulla di diverso.
Un Bruce, che nell'autobiografia, 23 euro colme di confidenze, non si preoccupa di parlare del rapporto contrastato con il padre, della malattia, e della depressione che a cicli annuali lo attanaglia, lo circonda.
La depressione in cui sua moglie ha il ruolo della decisionista. Lo porta dal dottore nella fase critica e gli chiede le pilloline magiche.
Il tutto alternato ai concerti, alla musica dal vivo dove per sua stessa ammissione dice:
"Suonare dal vivo mette un'euforia enorme ed il rischio, quel momento che arriva sempre, ogni sera, è che ad un certo punto ti ritrovi a pensare: "Ma allora vivrò per sempre".
Dopodichè scendi dal palco, tutto è finito e ti torna addosso la mortalità".
Born to run, vi svelerà molteplici aspetti della vita di Bruce. La sua sincerità nello schierarsi senza timori, l'ha fatto anche durante l'ultima campagna politica americana, defindendo Hillary Clinton un ottimo Presidente.
Perchè Bruce non ha paura di dire quello che pensa, sempre.
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