Come s'inizia a parlare di un'artista unica nel suo genere? Soprattutto senza averla conosciuta personalmente?
Tento, di avvicinarmi alla sua descrizione da profana, cercando sommariamente di renderle omaggio, attraverso il racconto dei suoi innumerevoli successi musicali.
Di sicuro era una donna decisa, che sapeva esattamente cosa voleva. La musica è stata il suo sogno fin da ragazzina, quando da Bagnara Calabra, si trasferisce a Porto Recanati, per poi arrivare a Milano.
Inizia la sua carriera con il nome d'arte di Mimi' Bertè. Un diminuitivo di Domenica, che pensavo fosse riservato alla famiglia.
Una mia idea consolidata nel tempo, forse perchè solo Loredana e Renato "quando parlano di Mimì" ti sembra che la rievochino. Quasi a chiamarla per farla tornare, almeno per una volta.
Il 14 maggio del 1995 Mia Martini ci lascia prematuramente all'età di 47 anni, in quel di Cardano al Campo (Varese).
La sua carriera nasce a Milano nel 1962 ed anno dopo anno, collabora con artisti giovani agli inizi della loro carriera, che scrivono per lei, non semplici canzoni, ma scenari di vita vissuta.
Tutto nasce con l'incontro con il discografico milanese Carlo Alberto Rossi, per poi, anni dopo nel 1969 conoscere il grande ed istrionico artista conosciuto col nome di Renato Fiacchini, e l'anno dopo il fortunato incontro con il fondatore del "Piper" Renato Crocetta.
Claudio Baglioni scrive per lei "Amore......amore......un corno".
E nel 1971 che esce uno dei migliori album di #Mia Martini, "Oltre la collina" che attira l'attenzione di Lucio Battisti, oltre a ritrovare una rinnovata collaborazione con un seppur giovane autore in #Claudio Baglioni.
#Minuetto
"Minuetto" scritta dal poeta #Franco Califano e #Dario Baldan Bembo esce nel 1973 ed è il 45 giri più venduto in assoluto.
"Che vuoi che sia se ti ho aspettato tanto" vede due autori giovani come Amedeo Minghi e Pino Mango.
Il resto è storia della musica italiana, con l'alternarsi di grosse case discografiche, Mia Martini centra un brano dietro l'altro,grazie anche all'incontro con Ivano Fossati ed alla meravigliosa canzone "Ma non finisce mica il cielo".
#manonfiniscemicailcielo
"Quante volte", "Almeno tu nell'universo", "Donna", "Gli uomini non cambiano" e "Lacrime" diventano patrimonio collettivo di chiunque voglia avvicinarsi al mondo della canzone.
Nessun cantante può reputarsi tale, se "non riesce ad interpretare e rendere sua": "Almeno tu nell'universo".
Nel 1993 duetta con l'amata sorella #Loredana Berte' al #Festival di Sanremo con "Stiamo come stiamo", per concludere nel 1994 con brani di cover scelti tra canzoni di De Andrè, De Gregori e Lucio Dalla.
#gliuomininoncambiano
Ma per conoscere realmente #Mia Martini servirebbe un'intera settimana ascoltando aneddoti dalla voce di Loredana, Renato ed Ivano.
Due rimpianti avrò per sempre:
1) non essere potuta andare a Sanremo l'anno che è scomparso Lucio Dalla. Per le foto che non potrò mai più realizzare;
2) non aver conosciuto la grande Mia Martini.
A distanza di quasi 20 anni dalla morte, molti artisti che l'hanno incontrata, potranno sommessamente realizzare che Mia gli ha portato molta fortuna. Penso a Claudio Baglioni, a #Renato Zero, ad Amedeo Minghi, a #Lucio Battisti ed a #Mango dall'incontro con lei sembra
sia nata la loro consacrazione artistica.
Tutti, nel loro genere unici. Unici ad essere stati protagonisti di capolavori musicali arrangiabili in mille versioni, ma irripetibili.
E se dovessi immaginarla in un luogo, la vedrei vagare "dove non finisce mica il cielo".
Tento, di avvicinarmi alla sua descrizione da profana, cercando sommariamente di renderle omaggio, attraverso il racconto dei suoi innumerevoli successi musicali.
Di sicuro era una donna decisa, che sapeva esattamente cosa voleva. La musica è stata il suo sogno fin da ragazzina, quando da Bagnara Calabra, si trasferisce a Porto Recanati, per poi arrivare a Milano.
Inizia la sua carriera con il nome d'arte di Mimi' Bertè. Un diminuitivo di Domenica, che pensavo fosse riservato alla famiglia.
Una mia idea consolidata nel tempo, forse perchè solo Loredana e Renato "quando parlano di Mimì" ti sembra che la rievochino. Quasi a chiamarla per farla tornare, almeno per una volta.
Il 14 maggio del 1995 Mia Martini ci lascia prematuramente all'età di 47 anni, in quel di Cardano al Campo (Varese).
La sua carriera nasce a Milano nel 1962 ed anno dopo anno, collabora con artisti giovani agli inizi della loro carriera, che scrivono per lei, non semplici canzoni, ma scenari di vita vissuta.
Tutto nasce con l'incontro con il discografico milanese Carlo Alberto Rossi, per poi, anni dopo nel 1969 conoscere il grande ed istrionico artista conosciuto col nome di Renato Fiacchini, e l'anno dopo il fortunato incontro con il fondatore del "Piper" Renato Crocetta.
Claudio Baglioni scrive per lei "Amore......amore......un corno".
E nel 1971 che esce uno dei migliori album di #Mia Martini, "Oltre la collina" che attira l'attenzione di Lucio Battisti, oltre a ritrovare una rinnovata collaborazione con un seppur giovane autore in #Claudio Baglioni.
"Minuetto" scritta dal poeta #Franco Califano e #Dario Baldan Bembo esce nel 1973 ed è il 45 giri più venduto in assoluto.
"Che vuoi che sia se ti ho aspettato tanto" vede due autori giovani come Amedeo Minghi e Pino Mango.
Il resto è storia della musica italiana, con l'alternarsi di grosse case discografiche, Mia Martini centra un brano dietro l'altro,grazie anche all'incontro con Ivano Fossati ed alla meravigliosa canzone "Ma non finisce mica il cielo".
"Quante volte", "Almeno tu nell'universo", "Donna", "Gli uomini non cambiano" e "Lacrime" diventano patrimonio collettivo di chiunque voglia avvicinarsi al mondo della canzone.
Nessun cantante può reputarsi tale, se "non riesce ad interpretare e rendere sua": "Almeno tu nell'universo".
Nel 1993 duetta con l'amata sorella #Loredana Berte' al #Festival di Sanremo con "Stiamo come stiamo", per concludere nel 1994 con brani di cover scelti tra canzoni di De Andrè, De Gregori e Lucio Dalla.
Ma per conoscere realmente #Mia Martini servirebbe un'intera settimana ascoltando aneddoti dalla voce di Loredana, Renato ed Ivano.
Due rimpianti avrò per sempre:
1) non essere potuta andare a Sanremo l'anno che è scomparso Lucio Dalla. Per le foto che non potrò mai più realizzare;
2) non aver conosciuto la grande Mia Martini.
A distanza di quasi 20 anni dalla morte, molti artisti che l'hanno incontrata, potranno sommessamente realizzare che Mia gli ha portato molta fortuna. Penso a Claudio Baglioni, a #Renato Zero, ad Amedeo Minghi, a #Lucio Battisti ed a #Mango dall'incontro con lei sembra
sia nata la loro consacrazione artistica.
Tutti, nel loro genere unici. Unici ad essere stati protagonisti di capolavori musicali arrangiabili in mille versioni, ma irripetibili.
E se dovessi immaginarla in un luogo, la vedrei vagare "dove non finisce mica il cielo".
www.staresulpezzo.blogspot.com
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