Sono 238 i minatori morti in seguito a un'esplosione che si è verificata in una miniera a Soma, nella provincia di Manisa, nella Turchia occidentale. A fornire il bilancio delle vittime è il primo ministro Recep Tayyip Erdogan, giunto in mattinata sul luogo del disastro dopo aver annullato la visita prevista in Albania. "Saranno prese tutte le misure necessarie - ha detto Erdogan ai giornalisti - sia a livello giudiziario che a livello amministrativo", per far luce su quanto accaduto.
Secondo l'opposizione invece il numero dei morti è molto più alto, "intorno alle 350" vittime. Al momento dell'esplosione in seguito a un guasto del trasformatore elettrico erano 787 i lavoratori presenti in miniera. Ottanta i ricoverati in ospedale con ferite anche gravi.
PROCLAMATI TRE GIORNI DI LUTTO - Il governo di Ankara ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, ha annunciato il ministro dell'Energia Taner Yildiz spiegando che la maggior parte delle vittime è deceduta per inalazione di monossido di carbonio. ''Stiamo assistendo al peggiore disastro minerario della Turchia'', ha detto Yildiz, mentre oltre 300 persone restano intrappolate in miniera.
FAMILIARI IN ATTESA DI NOTIZIE - Migliaia di familiari e amici dei minatori sono in attesa di avere notizie sui loro cari e hanno salutato con un applauso sei lavoratori messi in salvo 18 ore dopo l'esplosione e subito ricoverati in ospedale. Una delle vittime aveva solo 15 anni. ''Non ho niente da dire'', ha commentato lo zio del giovane impiegato in miniera vicino al cadavere del ragazzo.
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